Ticino, 28 maggio 2019

“Il Sacro del Ticino, la bellezza fra le pietre”

A cura di Salvatore Maria Fares e Stefano Zuffi un libro guida per dirci quanti tesori conserviamo

E’ uscito da Skira, la più importante casa editrice d’arte, un volume che attraverso sei itinerari illustra i maggiori tesori fra arte e architettura di cui il Ticino è ricco e allo stesso tempo non conosciuto abbastanza e valorizzato per le sue chiese, gli affreschi che le decorano e le opere pittoriche che contengono. Pubblicato con il patrocinio del Consiglio di Stato e l’adesione di altri enti e istituzioni, il volume propone un percorso avvincente per ritrovare le radici e i frutti dell’arte sacra non meno importante di quelle di paesi a noi vicini. Presentato a Lugano e oggetto di programmi radiofonici e televisivi, anche in Italia il libro sta raccogliendo interesse e lettori. Salvatore Maria Fares nella sua introduzione ce ne offre una sintesi.

Alla riscoperta di una storia spirituale fra le pietre e i colori
“Ho compiuto un lungo e affascinante viaggio nei principali luoghi del Ticino in cui le vestigia del Sacro offrono la testimonianza della solida quanto avvincente ricchezza spirituale e artistica di cui il Paese dispone. Con lo storico dell’Arte Stefano Zuffi ho seguito una serie di itinerari da Nord a Sud e da Est a Ovest, che tradotti in pagine, accompagnate anche da testi di due ricercatrici, Micaela Mander e Martina Degl’Innocenti, offrono questa “guida” illustrativa di arte e storia dei nostri beni culturali più elevati, per ricordare o fare scoprire quanto pregevoli siano molti nostri edifici e i loro contenuti, dalle pale d’altare agli affreschi, dalle pietre scolpite dai primi lapicidi fino alle ultime edificazioni del Sacro. Non si ricorda mai abbastanza che da queste terre sono partite colonie di costruttori, con scalpellini, decoratori, elevatori di pietre, dai Magistri Comacini, per lo più del Lago Ceresio, ai Magistri Antelami, scesi dalla Valle d’Intelvi, ai Magistri Grigioni ben raccontati da una firma ormai lontana nel tempo e nella memoria, quella del grigionese Arnoldo Marcelliano Zendralli. Il progetto di una guida dedicata al 'Sacro nel Ticino' si propone di far riscoprire e valorizzare un grande patrimonio di tradizione, cultura e arte presente sul territorio. L'invito a ripercorrere le strade del Ticino alla ricerca dell'architettura e dell'Arte Sacra può essere una proposta culturale e turistica stimolante ma anche il mezzo per ritrovare le radici storiche di un’identità pertinente all'intero Cantone,
ai comprensori, alle comunità anche più disperse e apparentemente isolate.

Dall'epoca paleocristiana del Battistero di Riva San Vitale fino alle recenti chiese costruite da Mario Botta e da Giampiero Camponovo, si dipana una storia millenaria, contrassegnata da momenti e monumenti di grande bellezza e di profondo significato nella vicenda spirituale e umana di queste terre. E’ stato sorprendente per alcuni amici stranieri scoprire nuovissimi gioielli architettonici sul Monte Tamaro o in una valle, a Mogno, o lungo la strada di Breganzona, dove la Chiesa della Trasfigurazione porta l’eco del Borromini che chiude a semicerchio una tradizione che evoca i costruttori del sacro che da questa terra sono andati nel cuore della cristianità, a Roma, e a Nord come a Sud, e da Venezia a San Pietroburgo, lasciando un’impronta magistrale. Giova sempre ricordare che a Carlo Maderno come al Borromini sono legati gli edifici più celebri della Roma papale.

Il Ticino offre a ventaglio un sorprendente panorama pittorico paragonabile alla musica da camera,

offrendo talvolta maestose pagine sinfoniche, come nella ampie Crocifissioni o nei Cenacoli di cui è ricco, da Ponte Capriasca a Santa Maria degli Angioli a Lugano. Ogni luogo, da Giornico a Riva San Vitale, da Palagnedra a Tesserete, ha un suo “sacro” elevato.

La realizzazione di una “guida” dedicata al 'Sacro', organizzata sotto forma di pratici itinerari, sarà prima di tutto uno strumento dedicato ai Ticinesi, per suggerire mete e vie vicine a casa ma spesso sottovalutate o addirittura dimenticate. Occorre offrire utili indicazioni per i turisti (soprattutto svizzeri e italiani) che vogliano conoscere in modo nuovo e agevole le principali gemme architettoniche e pittoriche del Cantone. Questo libro è infatti concepito nello spirito di offrire uno stimolo alla conoscenza del territorio da parte di chi vi abita e nello stesso tempo è un invito alla gita o al viaggio per persone che vivono altrove. Accanto alle sue celebri bellezze naturali e alle località più note, infatti, il Ticino può e deve proporsi come meta accattivante e soprattutto arricchente per un turismo culturale attento, non casuale. Il Sacro dell’Arte, di cui questa terra è così ricca, è forse il veicolo più adatto e più potente per
farlo.
 
* Mattino Della Domenica

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