Svizzera, 09 luglio 2019
Donne bagnino prese a sputi e insulti, "a porre problemi soprattutto immigrati dai Balcani e dal mondo arabo"
Insultate, vittime di sputi e disprezzate in altro modo: in Svizzera i supervisori donne delle piscine vengono spesso presi di mira dai bagnanti. "Ho già sperimentato molte cose, ma ciò che sta accadendo nelle piscine svizzere non è più accettabile", afferma Michel Kunz, presidente dell'Associazione Badmeister, al SonntagsZeitung, che sul tema ha pubblicato un articolo domenica, descrivendo il fenomeno una "guerra fra culture". "Il disprezzo per le donne ha raggiunto un livello assolutamente inaccettabile. Una collega è stata definita una troia - non è possibile!" racconta Kunz.
Anche Sibylle Rykart, vice presidente dell'Associazione Svizzera dei bagnini (Schweizer Badmeister-Verbands), è stata violentemente attaccata: "Come donna, devi sentire sistematicamente osservazioni che sono al di sotto della cintura, e mi hanno anche sputato addosso" . Sibylle Rykart, che lavora come bagnino dal 1995, spiega: "Non esisteva prima. Questa mancanza di rispetto è un fenomeno nuovo."
Alexandra Bürgi, che ora è la direttrice delle strutture sportive di Wiler, nel Vallese, è già stata insultata. E addirittura minacciata: nonostante richiese a quattro immigrati di lasciare la piscina, i quattro la ignorarono e rimasero
fino alla chiusura. Successivamente, intercettarono Alexandra Bürgi nella sala tecnica. Dovette fuggire dalla stanza e chiamare la polizia.
Alexandra Bürgi spiega al giornale: "Funziona bene con il 90% dei nostri ospiti, ma ci sono anche quelli che non permettono a una donna di dire loro nulla. Il nostro problema come bagnini è per lo più uomini di un'altra cultura. La maggior parte di loro ha tra i 18 ei 22 anni. Ma lo noto anche con i bambini di 10 anni."
Il presidente dei "Badmeister" vede le cose allo stesso modo: in piscina, afferma Kunz, "le differenze culturali si scontrano. Questo perché alcuni credono che le donne non abbiano nulla da dire e diventano aggressivi nei confronti dei nostri dipendenti. Anche degli svizzeri si sarebbero comportati in modo scorretto. "Ma sfortunatamente, scopriamo che i bagnanti che diventano violenti nei confronti delle donne sono spesso giovani e uomini con un passato migratorio. Non sono abituati a ricevere ordini da delle donne." Secondo il "SonntagsBlick", nessuno osa dire apertamente quali paesi di origine sono i più problematici, ma il giornale non si fa problemi a indicarli, ossia i paesi in cui prevale ancora oggi il trattamento patriarcale delle donne, come i Balcani e il mondo arabo.