In questi giorni si parla parecchio, ed a ragione, della deleteria sentenza politica del Tribunale federale (o meglio: di una risicata maggioranza dei giudici del TF) sul caso dei dati personali di 40mila clienti UBS da consegnare alla Francia.
La sciagurata decisione, che crea un precedente, infligge l’ennesimo duro colpo alla piazza finanziaria ed a quanti ci lavorano.
Oltre al ruolo dei giudici politicizzati, va chiarito quello dell’Amministrazione federale delle finanze, che ha appoggiato attivamente la richiesta francese, prendendo a pesci in faccia gli interessi della Svizzera. Se ne deve dedurre che i burocrati eurofili dell’AFF sono ormai sfuggiti al controllo del Capodipartimento UeliMaurer; e questo è preoccupante. Poiché tuttavia alcuni esponenti PLR tentano goffamente di cavalcare la vicenda, è utile ricordare un paio di antefatti.
1) Ad inizio 2009, il ministro delle finanze PLR Hans Rudolf Merz ebbe a dichiarare: “il segreto bancario svizzero non è negoziabile”. Nel giro di un paio d’anni, con la fattiva collaborazione del PLR (oggi partito unico PLRPPD), il segreto bancario è stato smantellato. Con tutte le conseguenze del caso, specialmente in Ticino: piazza finanziaria fortemente ridimensionata, migliaia di posti di lavoro cancellati, una caterva di milioni persi dall’erario cantonale, centri città desertificati, eccetera.
2) Il PPD, di recente divenuto una costola del PLR, è direttamente responsabile dell’elezione in Consiglio federale dell’ex ministra del 5% WidmerSchlumpf, la becchina