Sono almeno sette i morti, ma potrebbero essere molti di più, vittime di attacchi anti-stranieri nelle città sudafricane di Johannesburg e Pretoria. Le cronache degli ultimi giorni parlano anche di persone bruciate vive, come ha spiegato anche il portavoce della polizia metropolitana di Johannesburg, Wayne Minnaar: “Abbiamo trovato due corpi carbonizzati nel negozio”.
E su Internet circolano video di un'estrema violenza di uomini (si presume stranieri) presi a sassate fino a perdere conoscenza (se non la vita). In un altro video si vede un uomo sdraiato su un altro (si presume straniero) cavargli gli occhi sopra una pozza di sangue mentre i passanti camminano accanto come se niente fosse (entrambi i video sono disponibili su Twitter e possono essere visti cliccando
qui e
qui ma avvertiamo che si tratta di contenuti estremamente violenti che potrebbero urtare la sensibilità di taluni).
Nel Sudafrica arcobaleno post-apartheid di Nelson Mandela violenze
anti-stranieri emergono regolarmente, anche se raramente con tanta intensità. Fattore scatenante questa volta, sarebbe l'omicidio di un tassista a Pretoria da parte di uno spacciatore straniero mentre, per altre fonti, le rivolte sono iniziate dopo che un incendio in un edificio ha ucciso tre residenti.
I disordini arrivano inoltre, come riferisce il portale RT, in un contesto di crescenti tensioni tra autorità e cittadini stranieri a causa degli sforzi diffusi per chiudere le attività illegalmente gestite, inclusi i taxi e i camion commerciali. Attività che spesso sono gestite da stranieri.
La polizia in assetto anti sommossa spara anche proiettili di gomma pur di allontanare bande agguerrite che vanno alla ricerca di cittadini stranieri. Diversi gruppi inneggiano al potere dei neri sudafricani e contro la presenza di altri africani nei propri quartieri. Quando cala la notte nelle periferie delle metropoli sopra citate, inizia l’incubo per molti: c’è chi scappa, c’è chi si barrica in casa e c’è chi manda altrove la propria famiglia.