Sport, 20 settembre 2019
Lugano si intravede un po’ di luce, ma servirebbero 11 Sabbatini
La sesta sconfitta consecutiva dei bianconeri ha lasciato un po’ più di serenità nel complesso di Celestini
COPENAGHEN (Danimarca) – E sono sei! Sono sei le sconfitte di fila incassate dal Lugano tra campionato, Coppa Svizzera ed Europa League. Questa volta però c’è davvero tanto rammarico: non è bastata la generosità, non è bastato risalire la china e l’andamento del gioco sia nel primo che nel secondo tempo, il gol resta ancora un tabù.
Una sconfitta può essere accettata con positività? Evidentemente sì se si lascia da parte il risultato in sé per sé e si analizza la prestazione. Una prestazione gagliarda, una prestazione importante condita da un errore di squadra, al momento del cambio forzato di Bottani, che ha fatto la differenza, proprio quando sembrava che il peggio fosse passato.
Perdere non fa mai piacere, ma forse un po’ tutti avevamo
sottovalutato questo Copenaghen che è imbottito di giocatori con grande esperienza, che da 19 anni gioca sempre in Europa e che può contare su uno stadio che dà carica e può indirizzare un match. Contro questa squadra si è visto un Lugano diverso, un Lugano combattivo che ha dimostrato di essere un gruppo anche nelle difficoltà, a immagine del suo capitano, Jonathan Sabbatini.
Proprio lui merita un capitolo a parte: il numero 14 è stato in assoluto il migliore in campo. Con il suo dinamismo, con la sua duttilità, con la sua grinta ha suonato la sveglia e ha ridato morale a una squadra che fino al 25’ della sfida di ieri sembrava ancora in piena crisi. Se tutti gli altri riusciranno ad assorbire questa sua “garra”, la stagione bianconera potrà cambiare ben presto.