Sport, 30 settembre 2019

Buio pesto su Cornaredo: di chi è la colpa? Quali le soluzioni?

La clamorosa e bruttissima sconfitta incamerata ieri contro lo Xamax ha definitivamente scoperchiato il pentolone bianconero. Uscire dal pantano non sarà facilissimo

LUGANO – I pochi spettatori presenti ieri a Cornaredo, oltre a fischiare a fine partita, probabilmente non hanno creduto ai loro occhi. O almeno speravano di vivere semplicemente un incubo e invece, purtroppo, era tutto vero. Quel Lugano, durato 90’ contro lo Zurigo a inizio stagione, in quella che è stata l’unica vittoria ottenuta fin qui, si è liquefatto nel giro di due mesi, fino a toccare il fondo in una  domenica di fine settembre dedita di solito alla festa della vendemmia.

Ma il Lugano non ha certo vendemmiato contro il fanalino di coda Xamax, anzi… ha fatto poco, pochissimo e anche male contro i neocastellani che quasi increduli hanno portato via un successo per loro preziosissimo, ma assolutamente inaccettabile per i bianconeri che sono sprofondati al penultimo posto in classifica – quello dello spareggio – in coabitazione del Thun, ora lanterna rossa della graduatoria.

Lo sprofondo di Sabbatini e compagni sembrava quasi inevitabile da tempo. Copenaghen è semplicemente stata la classica rondine che non fa primavera, il secondo tempo col Lucerna aveva forse illuso qualcuno, ma il declino era iniziato già tempo fa. Troppo brutto per essere vero, troppo spento per illuminare Cornaredo e qualsiasi stadio svizzero: in questo momento sulle rive del Ceresio bisogna riflettere bene, bisogna analizzare il tutto per prendere la decisione giusta.

In tanti ieri dopo il KO hanno mormorato
“Chi sa se salta già stasera Celestini o domani?”, ma siamo sicuri che sia la scelta migliore? Renzetti tra ieri e oggi ha comunque fatto capire che deve valutare bene le cose, che è impossibile trovare un nuovo allenatore dall’oggi al domani. Inoltre c’è bisogno di qualcuno di cui anche la società si possa fidare e che possa abbracciare il progetto luganese. Si è fatto spesso il nome di Tramezzani… sicuri che sia il nome giusto? La rosa ha qualità e tecnica che ancora non è emersa: quindi la colpa è solo del tecnico? Eppure in campo ci vanno i giocatori e anche ieri sembravano smarriti, senza la lucidità per capire se fare il terzo d’attacco o il quinto di centrocampo, senza la serenità per indovinare un appoggio, una ripartenza o un’uscita dalla zona offensiva.

Tutto demerito di Celestini? Dovrà essere lui a pagare, come spesso capita? Possibile. Ma la squadra è con lui – parola di capitan Sabbatini – quindi che fare? Non sarà facile, non saranno giorni facili da qui alla pausa per le nazionali che arriverà tra una settimana: in questi giorni, tra Dinamo Kiev e Sion, il tecnico si giocherà le ultimissime e flebili speranze di restare ancora sulla sua panchina. Poi la decisione potrebbe arrivare schietta e decisa come una mannaia sulla sua testa. Se sarà quella giusta lo potrà dire solo il tempo.

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