Anche l’anno prossimo i ticinesi dovranno fare i conti con l’ennesimo aumento ingiustificato dei premi di cassa malati. Il tema è caldo da ormai due decenni. Adesso è bollente. Il che è ben comprensibile. Nel 1996 il premio medio pro capite era di 176 Fr al mese, adesso è del doppio. E, secondo uno studio del Credit Suisse, i premi sono destinati a raddoppiare ulteriormente entro il 2040 Intanto in Ticino quasi la metà delle persone beneficia di un sussidio.
La questione delle riserve
Sta di fatto che i premi di cassa malati in Ticino sono eccessivi. Sono aumentati molto più dei costi sanitari. Questo anche a seguito dei noti travasi di riserve. Gli assicuratori malattia hanno inoltre formato riserve eccessive. Attualmente queste ammontano a circa 8 miliardi; la copertura è del 190% per l’assicurazione di base e del 266% per le complementari. E’ pacifico che le riserve in eccesso vanno restituite ai cittadini: sono state costituite con i loro premi. E’ il minimo. Ma al momento la restituzione è solo una facoltà dell’assicuratore. Non un obbligo.
Al proposito, chi scrive ha presentato una mozione al Consiglio federale. Rimediare è facilissimo: basta modificare un’ordinanza. Può farlo il governicchio federale, senza chiedere niente a nessuno. Inoltre, la restituzione non va effettuata a livello federale, come attualmente prescritto. Va decisa a livello cantonale, dato che i premi vengono appunto fissati a livello cantonale. Ci sono cantoni in cui si paga troppo (ad esempio, il nostro) ed altri in cui si paga troppo poco per rapporto ai costi reali della salute. Sarebbe allora il colmo se chi ha già pagato troppo poco beneficiasse pure di ristorni di riserve formate con i premi di chi ha, invece, pagato in eccesso.
Totale opacità
Dato di fatto è che il sistema attuale manca del tutto di trasparenza:
-La formazione dei premi non è trasparente; non segue l’andamento reale dei costi. Nell’arco degli anni, i premi sono infatti aumentati molto più dei costi. Le casse malati detengono uno strapotere. Questo grazie anche ai parlamentari che sono contemporaneamente dei lobbisti degli assicuratori malattia. Si tratta, in prima linea, di deputati del PLR.
- La costituzione delle riserve non è trasparente, di fonda su parametri complicati oltre ogni dire. Inoltre si assiste ad un travaso da un Cantone all’altro.
- Nell’assicurazione di base, le casse malati non possono fare utili. Nelle complementari possono. Ma la contabilità non è trasparente.
- Nemmeno il calcolo dei sussidi – che sono un pilastro essenziale della LAMal, dal momento che essa non tiene in considerazione la forza finanziaria – è trasparente. Si basa su modelli teorici ambiziosi che poi rischiano di fallire all’atto pratico, ed infatti necessitano di continui correttivi.
Concorrenza?
Il sistema è dunque ampiamente lacunoso. La continua apposizione di cerotti (sulla gamba di legno) non ha portato miglioramenti. Anche perché a Berna, nelle camere federali come deputati e addirittura come membri delle commissioni parlamentari preparatorie che si occupano di politica sanitaria, abbondano i lobbisti delle casse malati. Come pure quelli dei fornitori di prestazioni mediche. Che la concorrenza