Ticino, 14 ottobre 2019

Coldrerio, partita di B finisce in rissa: arriva la Polizia

Urla, parolacce, risse, aggressioni e minacce. Il calcio regionale continua a finire sulle pagine di cronaca per episodi spiacevoli. E se – almeno per un weekend – non ci pensano i ‘grandi’, a scrivere un’altra pagina brutta del calcio amatoriale in Ticino ci pensano i più piccoli e i loro rispettivi genitori. Sabato scorso è andata in scena la sfida tra il Raggruppamento Castello Coldrerio e il Rapid Lugano, valida per il campionato B livello 2.

Una sfida che – riporta il Corriere del Ticino – ha richiesto l’intervento della Polizia al triplice fischio. Il motivo? Dopo essersi punzecchiate a vicenda per tutta la partita, le due squadre sono venute alle mani mentre si incamminavano verso gli spogliatoi. “La cosa più scandalosa – racconta un testimone al quotidiano – è che un
adulto arrivato da dietro ha sferrato un calcio nella schiena di un ragazzino. Questo vuol dire essere vigliacchi per davvero”.

Stando al racconto del testimone, a far infuriare è il comportamento di alcuni genitori della compagine locale, colpevoli a suo dire di “peggiorare solo la situazione con commenti fuori luogo”. E i dirigenti? Qui le versioni cozzano. Interpellato dal Cdt, il testimone punta il dito contro la dirigenza del Castello-Coldrerio che “non ha aiutato molto”.

Versione che non combacia con quella fornita da Michel Ponti, presidente del raggruppamento momò. “Io so che i nostri tre dirigenti hanno provato a mettere le cose a posto tranquillizzando gli animi. Sono comunque avvenimenti che non dovrebbero mai accadere. Questa sera alla riunione di comitato decideremo cosa fare...”.

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