Sport, 04 novembre 2019
Tra fato e il gol ritrovato: la “pazza” settimana del Lugano
La vittoria di ieri a Lucerna ha riportato all’ottava posizione i bianconeri, che hanno fatto subito centro con Jacobacci in panchina
LUGANO – Mancava come l’aria, serviva più di ogni altra cosa e alla fine, al primo tentativo, è arrivata: stiamo parlando della vittoria centrata ieri dal Lugano. Dal “nuovo” Lugano guidato da Maurizio Jacobacci che ha preso le redini di questa squadra non più di una settimana fa.
In effetti quella che si è chiusa con la vittoria alla Swisspoor Arena è stata una settimana davvero complicata per la truppa ticinese, che si era aperta con la sconfitta interna contro il San Gallo ed era continuata con le parole del presidente Angelo Renzetti. Parole che prima avevano quasi rassicurato Fabio Celestini, per poi metterlo alla porta nel breve volgere di poche ore. L’ex allenatore aveva sicuramente diverse colpe visti i risultati ottenuti fin lì da un Lugano definito “il più forte dal ritorno in Super League”, ma che in realtà si trovava immischiato nella lotta per la salvezza, più che nella battaglia per un posto nei 1/16 di finale di Europa League.
Le colpe – questo va sottolineato – non sono e non erano soltanto di Celestini, ma un po’ di tutti:
il mercato non ha regalato ciò che dalle parti di Cornaredo ci si aspettava e tanti giocatori non hanno reso per quanto ci si aspettava. Così come non ci si attendeva che al posto dell’ex Losanna arrivasse Maurizio Jacobacci.
Un altro colpo di scena in una settimana davvero complicata da gestire, un colpo di scena che ha fatto storcere il naso a tanti ma, con un po’ più di fortuna e di concretezza, che ha dato il suo primo frutto nel pomeriggio di ieri.
Certo, ci sono volute due capocciate di Maric, c’è voluta una prova comunque gagliarda anche in fase difensiva e di contenimento, mentre non sono ancora arrivate le reti degli attaccanti e la rosa si è dimostrata corta, specie a metà campo con l’uscita di Sabbatini, ma quello che conta è che i 3 punti sono finalmente tornati a far sorridere un gruppo che aveva bisogno di questa vittoria e di autostima più di ogni altra cosa.
Ben vengano quindi i colpi di scena e i mugugni, se poi alla fine possono portare a un cambio di rotta importante. Ed è ciò che ci si augura sulle rive del Ceresio…