Opinioni, 12 gennaio 2020
PLR ancora (e come sempre) contro il Ticino
Come da copione, l’assemblea dei delegati del PLR svizzero tenutasi sabato nel Canton Svitto, ha pronunciato il proprio No bulgaro all’iniziativa “Per un’immigrazione moderata” – quella che porterebbe alla disdetta della libera circolazione delle persone - paventando i soliti, triti scenari catastrofici in caso di approvazione popolare.
Sicché, dopo aver rottamato la preferenza indigena votata dal popolo, il fu partitone insiste nel difendere lindifendibile libera circolazione senza limiti (dichiarazione dell'allora presidente Fulvio Pelli: i nostri giovani potranno andare a lavorare a Milano). In più il PLR vuole pure lo sconcio accordo quadro istituzionale, definito proprio dalla presidenta nazionale Petra Gössi laccordo della ragione, da firmare subito. Al PLR sta dunque benissimo che il Ticino venga quotidianamente
INVASO da 70mila frontalieri che soppiantano i ticinesi sul mercato del lavoro.
Da manuale la sparata, in assemblea, del Consigliere nazionale vallesano Philippe Nantermond secondo cui il Ticino - udite udite - avrebbe beneficiato (?) della prosperità (?) esistente in Svizzera grazie (?) ai bilaterali. Certo, come no! Quali sarebbero questi benefici, soldatino Nantermond? Gli stipendi più bassi della Svizzera? Il dumping salariale? L'esplosione di casi dassistenza? Il raddoppio del numero dei sottoccupati in pochi anni? Il record di fallimenti? Ecco dunque l'ennesima dimostrazione che al PLR dei problemi del Ticino e dei ticinesi importa meno di zero. I liblab pensano solo alle rigonfie saccocce degli imprenditori amici che si ingrassano assumendo stranieri a basso costo a scapito dei lavoratori svizzeri. PF tenere a mente!
Lorenzo Quadri