All’origine dell’epidemia di polmonite che ha messo in ginocchio la Cina e allertato il mondo intero c’è il virus ribattezzato 2019 novel coronavirus, abbreviato nella dicitura 2019-n-Cov.
La malattia è stata identificata per la prima volta nella città di Wuhan alla fine del dicembre 2019. In poche settimane decine e decine di persone sono state contagiate in tutto il Paese, mentre altre sono morte. Il misterioso morbo si è diffuso anche all’estero creando una psicosi collettiva.
L'origine del coronavirus
Il focolaio del nuovo coronavirus è a Wuhan, una megalopoli di 11 milioni di abitanti situata nella provincia dello Hubei, nella Cina centrale. L’origine esatta è stata localizzata nel mercato ittico di Huanan – adesso chiuso – dove si vendevano, tra le altre cose, anche le carni di animali selvatici.
I primi casi sono comparsi al termine dello scorso anno. Molti dei primi pazienti che avevano manifestato i sintomi dell’infezione avevano lavorato o visitato come clienti proprio il mercato all’ingrosso della città, in cui si potevano acquistare pesce, frutti di mare ma anche animali da allevamento, pollame e serpenti.
Il virus
A finire sotto la lente d’ingrandimento per la diffusione del nuovo coronavirus è finita una specialità della cucina di Wuhan: la zuppa di pipistrello della frutta. Per alcuni esperti potrebbe essere l’ipotetico intermediario sconosciuto della patologia fra uomo e virus.
In altre parole, gli scienziati ritengono che gli ospiti naturali del coronavirus possano essere i pipistrelli, ma che tra loro e gli umani possa esistere un veicolo. Due le opzioni: la citata zuppa oppure i serpenti.
L’agente patogeno è un coronavirus della famiglia a cui appartengono anche quello della Sars (la sindrome respiratoria acuta severa ) e la Mers (la sindrome respiratoria del M.O.).
Il nome deriva dalle particolari punte a forma di corona presenti sulla superficie del virus. I coronavirus sono comuni in moltissime specie di animali anche se, in alcuni rari casi, possono effettuare una mutazione e infettare l’uomo, per poi diffondersi nella popolazione.
Quando parliamo di un “nuovo coronavirus” intendiamo dire che siamo di fronte a un nuovo ceppo di coronavirus che non è mai stato identificato nell’uomo.
Fino a oggi conoscevamo