Sport, 10 febbraio 2020
Spuntato, sbadato e inconcludente: i problemi del Lugano sono sempre più evidenti
Dopo l’1-1 interno contro lo Xamax i bianconeri non sono riusciti a ottenere punti dalla trasferta di Thun: senza un attaccante vero, con una difesa che resta a guardare le difficoltà aumentano a dismisura
THUN – Se si pensa che il calendario, fatta eccezione per la trasferta inaugurale di San Gallo, aveva messo nelle mani del Lugano la possibilità di chiudere, almeno in parte, il discorso salvezza e che invece tra Xamax e Thun i bianconeri hanno racimolato 1 solo piccolissimo punto, tra l’altro rischiando molto in casa contro i neocastellani, ci sarebbe da porsi molte domande e da preoccuparsi non poco dalle parti di Cornaredo.
Ebbene sì, questa volta l’introduzione del discorso è decisa, puntigliosa e tagliente. Non ce ne voglia il presidente Renzetti, così come mister Jacobacci, i giocatori tutti e i tifosi del Lugano, ma il misero punto raccolto tra la sfida interna contro il Neuchâtel e la trasferta nell’Oberland non può soddisfare nessuno. Non solo per la classifica, ma per come è maturato.
Se contro i rossoneri Maric e compagni avevano davvero faticato a trovare il bandolo della matassa soprattutto nel primo tempo, e Baumann in almeno un paio di circostanze – di cui una sui titoli di coda del match – aveva salvato il risultato, la prestazione offerta alla Stockhorn Arena è una di quelle che davvero si fa fatica a commentare. Perché risulta complicato commentare due reti, praticamente in fotocopia, incassate nel breve arco di 4’, con una difesa imbambolata su due calci d’angolo con l’avversario che salta da solo in area e fulmina incolpevole Baumann.
Risulta complicato capire come una squadra che deve salvarsi possa affrontare
una sfida così delicata senza mordente, almeno per i primi 45’, risultando insufficiente e poco determinata. I problemi, però, sono sempre li stessi: reti concesse in maniera troppo semplice e un attacco che fa acqua da tutte le parti. Tolta la rete segnata da Bottani a San Gallo e quella firmata dall’ex Junior contro il Servette lo scorso 1° dicembre, l’ultima marcatura di una punta porta la firma ancora di Bottani e risale alla trasferta vittoriosa di Thun del 24 novembre. Holender – ad esempio – non timbra il cartellino dal 25 agosto. Gerndt, alle prese con i problemi fisici, non ha ancora segnato in campionato, ma solo in Europa League! Numeri davvero preoccupanti.
Certo, ieri il Lugano ha siglato finalmente 2 reti, cosa che non avveniva dal 24 novembre, ma una porta l’ennesima firma di Maric, su rigore, l’altra è stata un gentile regalo della difesa dei bernesi. Insomma: su azione questa squadra fa davvero fatica a segnare, fa fatica a creare e parlare di sfortuna, nonostante la traversa finale di Holender, risulta aleatorio. C’è da correre ai ripari. Che sia Eleke o un’altra punta, il Lugano ha necessità di un terminale vero, guizzante e col fiuto del gol: visto ieri come si è mosso per tutta la partita e come ha segnato Munsy? C’è da prendere appunti…
La classifica è ancora tranquilla, anche grazie alla vittoria del Lucerna di Celestini, ma i segnali di pericolo stanno diventando sempre più importanti e preoccupanti.