Svizzera, 19 marzo 2020
Migliaia di svizzeri sono bloccati all'estero
Le vacanze e i soggiorni all'estero di migliaia di cittadini svizzeri si sono rapidamente trasformati in un incubo nelle scorse. Con le restrizioni al traffico aereo e la chiusura delle frontiere, per molti cittadini svizzeri il ritorno a casa dall'estero è diventato un calvario.
Come riportava mercoledì "Blick", che cita il Dipartimento federale degli affari esteri, sarebbero oltre 15'000 svizzeri registrati all'estero anche se, in realtà, ci sarebbero quasi 50'000 svizzeri all'estero, stima il DFAE. Il numero verde del DFAE riceve più di mille chiamate al giorno, affermano i servizi che fanno capo a Ignazio Cassis.
Ma per il DFAE non è questione di aiutare gli svizzeri bloccati a fare ritorno in Svizzera. Ogni svizzero è responsabile del proprio viaggio, afferma il portavoce al "Blick". Berna consiglia tuttavia a tutti gli elvetici di tornare in Svizzera il più rapidamente possibile. "Più attendono, maggiore è il rischio di non trovare più possibilità di rimpatriare", spiega il portavoce del DFAE.
Il DFAE specifica che la Svizzera aiuterà
i suoi cittadini "solo se si può dimostrare che non esiste assolutamente alcuna possibilità di lasciare il paese in modo indipendente". Assisterà le agenzie e le compagnie aeree quando si tratta di ottenere autorizzazioni o estensioni a visti o altri documenti. "Se non sarà proprio possibile fare ritorno - come sarà certamente il caso di alcune destinazioni - allora la Svizzera organizzerà dei voli. Sarà possibile, ma complesso", spiega Hans-Peter Lenz, capo del centro di gestione delle crisi del DFAE. Inoltre, fa notare, i mezzi sono limitati.
La legge sugli svizzeri all'estero prevede che chiunque si rechi all'estero si prenda la responsabilità della preparazione e dell'esecuzione di un soggiorno all'estero o durante l'esercizio di un'attività all'estero. Di conseguenza, in una situazione di crisi, i cittadini svizzeri all'estero “devono informarsi in ogni momento e indipendentemente dalla situazione attuale, in particolare attraverso i media, le comunicazioni degli enti locali, i siti web delle autorità locali e il DFAE”, sottolinea il DFAE.