Articoli e opinioni, dibattiti e due rapporti in Commissione della Gestione, favorevoli, contrari e “sì ma”… Criticare questo progetto è lecito se non doveroso, purtroppo quasi nessuno lo ha fatto sui punti realmente critici, ma soprattutto in pochi lo hanno fatto per tempo, ormai come si suol dire i buoi sono fuori dalla stalla.
Personalmente sono rimasto molto stupito (e intellettualmente deluso) dalle argomentazioni critiche che alcuni esponenti di spicco del PLR cittadino hanno sollevato. Tutta la contrarietà è stata incentrata su di un solo tema, sia nel dibattito pubblico che nel rapporto di minoranza sempre targato PLR: lo spostamento di 114 dipendenti della Città di Lugano dal Centro a Cornaredo.
Premesso che la centralizzazione degli uffici e dei servizi di back-office trova il mio pieno consenso, per l’ottimizzazione dei processi comunicativi, logistici, nonché per la possibilità di liberare degli stabili di prestigio del centro cittadino e permettergli di conseguenza di dargli una destinazione decisamente più redditizia (cambio di destinazione da commerciale a residenziale primario come proposto dal Municipio). Ma torniamo al punto focale del j’accuse dei liberali luganesi e proviamo a fare i conti della serva.
Lo spostamento dei dipendenti metterà in ginocchio i commerci e la ristorazione del centro Città, questo è quanto sostengono gli oppositori al Messaggio Municipale. Non sono uno statista e chiunque munito di una calcolatrice, del libretto informativo “Lugano in cifre” e dei documenti pubblici dell’ufficio di statistica cantonale, potrebbe tranquillamente ripetere l’esercizio da me fatto.
Il reddito lordo delle economie domestiche in Ticino supera di poco gli 8'200 franchi, le spese nella “ristorazione e servizi di alloggio” e “abbigliamento e calzature” si attesta all’8.4%, il che significa che in media un’economia domestica spende mensilmente meno di 700 franchi fra ristoranti, bar, hotel e negozi d’abbigliamento. Nel worst case, ovvero nel più remoto quanto improbabile peggior scenario, qualora i 114 dipendenti non dovessero spendere più un franco in centro città (inverosimile), ma partendo dall’altrettanto impossibile presupposto che oggi spendano tutto nel quartiere cuore di Lugano, ai commerci, ristoranti, bar e hotel verrebbero a mancare poco più di 3’000 franchi al giorno. Se ora spalmiamo questa cifra per le centinaia di attori economici coinvolti nel centro Città penso si possa concordare, utilizzando un eufemismo, che l’apporto all’economia non sia particolarmente determinante…ma ricordo, sto parlando di cifre improbabili,