Sport, 01 luglio 2020
L’uomo del Ticino ha detto “basta”: il saluto a Fulvio Sulmoni
Il suo contratto col Lugano è scaduto ieri e non è stato rinnovato: nato a Mendrisio il 34enne ha vestito anche le maglie del Locarno, del Bellinzona e del Chiasso
LUGANO – Ci sono giocatori che nella loro carriera, più che affezionarsi e legarsi a un club, preferiscono girare per il mondo, vestire diverse maglie, provare nuove esperienze, senza diventare mai una vera e propria bandiera. E ci sono altri giocatori che, invece, pur difendendo i colori di diverse società, decidono in ogni caso di legarsi indissolubilmente alla propria terra: l’esempio calza a pennello a Fulvio Sulmoni che nella sua carriera, fatta eccezione per l’esperienza di Thun, si è stretto con un quadruplo nodo al suo Ticino.
Il difensore nato a Mendrisio il 4 gennaio 1986, infatti, ha difeso i colori di tutte e 4 le squadre principali del nostro Cantone: dal Lugano, passando
per il Locarno, il Chiasso, il Bellinzona, per poi far ritorno sulle rive del Ceresio dopo i tre anni vissuti a Thun.
Sulmoni, fortemente voluto nel 2016 da Angelo Renzetti, ha deciso di fermarsi, di ritirarsi, dopo che ieri il suo contratto con i bianconeri è giunto a regolare scadenza. Nessun rinnovo, nessuna decisione di procedere nella sua avventura a Cornaredo: a pesare anche la necessità di ristabilirsi da un infortunio che ne ha minato il rendimento stagionale.
Una perdita importante per il Lugano, ma già messa in conto con largo anticipo. Ma d’altronde, prima di appendere le scarpette al chiodo, Fulvio Sulmoni ha sempre dato tutto per la causa del Lugano, e non solo.