Ticino, 07 agosto 2020
Convenzione del 1974: non ci sono più scuse per non disdirla
La Lega dei Ticinesi prende atto con soddisfazione dell’esito della perizia commissionata dal governo ticinese all’Università di Losanna, la quale conferma che l’ormai vetusta Convenzione del 1974 sui ristorni dei frontalieri può essere disdetta unilateralmente.
Un passo che la Lega dei Ticinesi ha a più riprese chiesto al Consiglio federale di compiere: ma il CF, timoroso e remissivo nei rapporti con i paesi vicini, ha sempre rifiutato.
Dopo cinque anni trascorsi in modo completamente infruttuoso –l’incontro degli scorsi mesi tra i ministri degli esteri Cassis e Di Maio non ha portato alcun progresso: si è unicamente trattato dell’ennesimo espediente del Balpaese per continuare a temporeggiare – è ormai evidente che il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri parafato nel lontano 2015 non vedrà mai la luce.
Tale accordo oltretutto, pur costituendo ovviamente un miglioramento rispetto alla deleteria situazione attuale, non puòessere considerato soddisfacente per gli interessi del Ticino.
Il Consiglio federale, come chiesto in più occasioni della Lega dei Ticinesi, deve ora finalmente decretare il fallimento delle trattative sul “nuovo” accordo fiscale con l’Italia e disdire unilateralmente la Convenzione del 1974. Ciò comporterà

la decadenza dei ristorni, che ormai ammontano a quasi 90 milioni di Fr all’anno. Del resto nemmeno il Lussemburgo, Stato membro UE, versa dei ristorni per i frontalieri francesi e tedeschi attivi sul proprio territorio. La conseguenza più immediata sarebbe un aumento della pressione fiscale sui frontalieri italiani: una prospettiva senz’altro benvenuta nell’ottica della lotta al dumping salariale che l’invasione di permessi G provocata dalla libera circolazione delle persone genera sul mercato del lavoro ticinese.
Da oltre un decennio la vetustà della Convenzione del 1974, completamente superata dagli eventi, è un tema politico che vede la Lega dei Ticinesi attiva in prima linea. Nel mentre che nulla, tra Berna e Roma, si muoveva, il Ticino ha continuato a pagare il prezzo inaccettabile di questa Convenzione.
Adesso, davanti alla perizia dell’Università di Lucerna che conferma le posizioni della Lega, il nostro Movimento si aspetta che il CF proceda quanto prima con la disdetta della Convenzione del 1974. La LdT non mancherà di intervenire politicamente in questo senso: la disdetta rappresenta un atto doveroso nei confronti del Ticino e dei Ticinesi.
L’attesa è durata troppo; per troppi anni abbiamo versato ristorni non più dovuti. Adesso basta!
Lega dei Ticinesi
