Sport, 23 agosto 2020
“A Rapperswil chiesto ai giocatori di non volare. Gli stranieri? Lugano e Ambrì stanno aspettando che..”
Janick Steinmann, DS dei Lakers, ha parlato del complicato periodo vissuto anche sulle rive del Lago di Zurigo: “L’hockey ha bisogno di ripartire”
RAPPERSWIL – Una carriera hockeystica interrotta troppo presto, a soli 29 anni, a causa di una lunga serie di commozioni cerebrali che, quando vestiva ancora la maglia del Lugano, lo hanno costretto ad alzare bandiera bianca. Janick Steinmann, però, ha da sempre amato l’hockey e così, dopo un primo tirocinio di un anno con lo Zugo, ha concluso i suoi studi in Management sportivo e ora è il DS del Rapperswil. Con lui abbiamo analizzato la situazione in casa Lakers e non solo.
“La situazione legata al virus qui a Rapperswil è abbastanza simile a quella del Ticino e dell’intera Svizzera. Stiamo lavorando, ci stiamo dando tutti da fare per uscire da questa situazione che ci ha fatto, e ci sta facendo, vivere un periodo davvero complicato, difficile e inaspettato. Mi auguro davvero che tutto questo passi e che tutti potremo stare bene”, ha esordito l’ex bianconero
Come società avete preso qualche accorgimento particolare nei confronti della squadra anche durante le vacanze?
Abbiamo sempre fornito loro le giuste indicazioni, quelle che ci venivano richieste dall’alto, e abbiamo chiesto loro di non volare possibilmente. Devo dire che i ragazzi hanno risposto molto bene a tutte queste novità, a tutte queste richieste: i giocatori sono praticamente tutti rimasti in Svizzera durante l’estate.
Come
DS, come stai vivendo questo periodo? Sicuramente non deve essere facile potersi muovere sul mercato non avendo la certezza che il campionato partirà…
So che è una situazione in divenire, che quello che ci circonda difficilmente si può controllare e quindi dobbiamo viverlo giorno dopo giorno rispettando le regole. La medesima cosa ovviamente vale per il mio lavoro e per l’hockey: mi auguro che il campionato possa ripartire anche perché tutto il mondo sportivo ha necessità di rimettersi in gioco per tanti e ovvi motivi. Certo prima di tutto viene la salute ma non solo nel nostro mondo, ma in generale.
Parlando ancora di hockey: a Rapperswil potete contare già su 4 stranieri. Rispetto ad altre squadre, come le ticinesi (nonostante l’arrivo di Heed), da questo punto di vista siete avvantaggiati…
È vero, noi abbiamo già Cervenka, Moses, Rowe e Clark, ma sul mercato ci sono sempre giocatori interessanti. Ovviamente bisogna avere la possibilità economica per accaparrarseli e bisognerà capire se davvero la stagione inizierà… così come sembra. Credo che a Lugano e ad Ambrì stiano aspettando solo di capire cosa accadrà per potersi muovere. Noi comunque abbiamo costruito una squadra importante, nella quale sono presenti diversi giovani che intendiamo e vogliamo far crescere.