Svizzera, 29 agosto 2020
La Svizzera "esporta" estremisti di sinistra in Siria
“Una dozzina di estremisti di sinistra svizzeri inclini alla violenza si sono recati in Siria, alcuni anche più di una volta”. Il Consiglio federale, rispondendo a un’interpellanza del consigliere nazionale Andreas Glarner (UDC), si dice “consapevole della minaccia” che questi elementi rappresentano “per la Svizzera e per la sua popolazione”.
Nella risposta fornita a Glarner, il Consiglio federale spiega che “i territori amministrati autonomamente dai curdi in Siria costituiscono per alcuni estremisti di sinistra inclini alla violenza la realizzazione dei propri ideali politici”. E aggiunge: “Alcuni estremisti provenienti da tutta Europa e dalla Svizzera si sono quindi recati in questi territori o si trovano ancora sul posto”.
In Siria alcuni di questi
estremisti “hanno partecipato o stanno ancora partecipando, in un modo o nell'altro, ai combattimenti”.
Un problema, secondo il Consiglio federale, poiché “gli estremisti di sinistra inclini alla violenza rientrati dalla Siria potrebbero aver acquisito nuove capacità nell'utilizzo di armi ed esplosivi o è possibile che la loro propensione alla violenza sia aumentata. Sarebbe possibile per loro impiegare tali capacità nella lotta contro il "sistema" in Europa”.
Tuttavia secondo il Consiglio federale “al momento non ci sono indizi di possibili attacchi diretti alle persone. Gli attacchi continueranno presumibilmente a prevedere danneggiamenti a obiettivi simbolici, durante i quali sono sempre possibili danni collaterali a persone”.