Silvio, che fra l’altro è in pensione da qualche mese, è responsabile degli arbitri a tempo pieno con il convocatore. Ma non solo: fa parte della commissione preposta dalla FTC insieme ad altre quattro persone. A livello nazionale è istruttore dell’Accademy degli arbitri. Lo abbiamo incontrato nei giorni scorsi per parlare della ripresa dei campionati cosiddetti “minori” ai tempi del coronavirus, del fair play e dalla categoria arbitrale, volentieri presa di mira da facinorosi e intolleranti.
Negli scorsi giorni sono ripresi i campionati regionali. Come al solito c’è stato grande fermento ma, questa volta, ad accompagnare giocatori e dirigenti c’era anche la paura per il Covid-19…
A causa di questa lunga pausa, l’attesa supera certamente quella degli scorsi anni e tutti hanno voglia di riprendere l’attività. Il Covid-19 purtroppo è lì presente ed il problema non è da sottovalutare. Tutte le società hanno ricevuto un piano di protezione su cui fare affidamento sia per quanto riguarda i giocatori che gli spettatori. E’ chiaro che ogni singola persona deve adattarsi a queste disposizioni che vengono aggiornate man mano che gli organi competenti emettono nuove direttive. Sulla carta tutto sembra semplice ma l’applicazione è piuttosto complicata. Ritengo che nelle infrastrutture in cui vengono giocate più partite, e qui porto l’esempio di Cornaredo, ma ve ne sono altri, con un riciclo di spettatori considerevole durante l’intera giornata sia necessario l’uso della mascherina a bordo campo. Infatti la distanza sociale ben difficilmente viene mantenuta. E’ auspicabile fin da subito un controllo serio: ho l’impressione che troppe persone prendono il virus alla leggera.
C’è la possibilità che il campionato venga interrotto. Avete un piano B?
La possibilità di un’interruzione è certamente correlata all’avanzamento della pandemia. Prima di arrivare allo stop dei campionati la sezione tecnica della FTC ha previsto il rinvio delle gare con squadre in quarantena. A proposito: nei giorni scorsi la federazione ha emesso un comunicato nel quale si dice che il regolamento prevede che le gare di campionato saranno valutate se, al momento dell’interruzione, saranno state giocate almeno la metà delle partite regolamentari previste (finali escluse). Nel caso che le gare disputate per alcune squadre risultassero impari al momento dell’interruzione, sarà decisivo il quoziente punti/partite acquisito. I tornei semestrali interrotti non verranno valutati, indipendentemente dai turni svolti. Lo stesso vale ovviamente anche per le gare di Coppa Ticino.
Ma non solo…
Nel qual caso venissero giocate meno della metà del totale delle giornate in programma, non verrà applicata alcuna valutazione. La responsabilità della decisione di interrompere tutti i campionati, ad eccezione della Raiffeisen Super League e della Brack.ch Challenge League, è di competenza del comitato centrale della ASF, al fine di garantire una gestione il più uniforme possibile.
Parliamo di norme: chi si farà carico di controllare che vengano rispettate?
Il rispetto delle disposizioni ricade sulle società dal momento che è impensabile e praticamente impossibile che la FTC sia presente su tutti i campi. E’ comunque possibile che la federazione faccia dei controlli a campione.
Nei mesi scorsi ci sono già stati casi di contagio fra le squadre regionali. L’unica vera medicina a questo punto sembra essere la responsabilità dei singoli.
E’ vero che la responsabilità è delle singole persone ma è anche compito delle società di non abbassare la guardia. La commissione arbitri per evitare contatti ravvicinati ha proposto al comitato della FTC, il quale l’ha approvato, di togliere il controllo visivo dei giocatori dalla Terza lega fino agli allievi D9 compreso i seniori fino al 31 dicembre. Per contro, per quanto riguarda la Seconda
Negli scorsi giorni sono ripresi i campionati regionali. Come al solito c’è stato grande fermento ma, questa volta, ad accompagnare giocatori e dirigenti c’era anche la paura per il Covid-19…
A causa di questa lunga pausa, l’attesa supera certamente quella degli scorsi anni e tutti hanno voglia di riprendere l’attività. Il Covid-19 purtroppo è lì presente ed il problema non è da sottovalutare. Tutte le società hanno ricevuto un piano di protezione su cui fare affidamento sia per quanto riguarda i giocatori che gli spettatori. E’ chiaro che ogni singola persona deve adattarsi a queste disposizioni che vengono aggiornate man mano che gli organi competenti emettono nuove direttive. Sulla carta tutto sembra semplice ma l’applicazione è piuttosto complicata. Ritengo che nelle infrastrutture in cui vengono giocate più partite, e qui porto l’esempio di Cornaredo, ma ve ne sono altri, con un riciclo di spettatori considerevole durante l’intera giornata sia necessario l’uso della mascherina a bordo campo. Infatti la distanza sociale ben difficilmente viene mantenuta. E’ auspicabile fin da subito un controllo serio: ho l’impressione che troppe persone prendono il virus alla leggera.
C’è la possibilità che il campionato venga interrotto. Avete un piano B?
La possibilità di un’interruzione è certamente correlata all’avanzamento della pandemia. Prima di arrivare allo stop dei campionati la sezione tecnica della FTC ha previsto il rinvio delle gare con squadre in quarantena. A proposito: nei giorni scorsi la federazione ha emesso un comunicato nel quale si dice che il regolamento prevede che le gare di campionato saranno valutate se, al momento dell’interruzione, saranno state giocate almeno la metà delle partite regolamentari previste (finali escluse). Nel caso che le gare disputate per alcune squadre risultassero impari al momento dell’interruzione, sarà decisivo il quoziente punti/partite acquisito. I tornei semestrali interrotti non verranno valutati, indipendentemente dai turni svolti. Lo stesso vale ovviamente anche per le gare di Coppa Ticino.
Ma non solo…
Nel qual caso venissero giocate meno della metà del totale delle giornate in programma, non verrà applicata alcuna valutazione. La responsabilità della decisione di interrompere tutti i campionati, ad eccezione della Raiffeisen Super League e della Brack.ch Challenge League, è di competenza del comitato centrale della ASF, al fine di garantire una gestione il più uniforme possibile.
Parliamo di norme: chi si farà carico di controllare che vengano rispettate?
Il rispetto delle disposizioni ricade sulle società dal momento che è impensabile e praticamente impossibile che la FTC sia presente su tutti i campi. E’ comunque possibile che la federazione faccia dei controlli a campione.
Nei mesi scorsi ci sono già stati casi di contagio fra le squadre regionali. L’unica vera medicina a questo punto sembra essere la responsabilità dei singoli.
E’ vero che la responsabilità è delle singole persone ma è anche compito delle società di non abbassare la guardia. La commissione arbitri per evitare contatti ravvicinati ha proposto al comitato della FTC, il quale l’ha approvato, di togliere il controllo visivo dei giocatori dalla Terza lega fino agli allievi D9 compreso i seniori fino al 31 dicembre. Per contro, per quanto riguarda la Seconda
lega il controllo viene mantenuto visto che in questa categoria vengono impiegati anche arbitri di altri cantoni e dobbiamo evitare inutili confusioni tra le diverse regioni.
Club come il Locarno hanno protestato per il fatto che avete annullato lo scorso campionato e non avete promosso le squadre vincitrici dei singoli tornei…
La FTC è chiamata ad applicare le decisioni giunte dall’ASF e valide per tutta la Svizzera. Nel caso specifico per quanto riguarda i campionati l’ASF ha emesso a suo tempo disposizioni chiare e cioè che le competizioni del 2019/20 non saranno valutate, ad eccezione delle competizioni concluse, in particolare i campionati semi-annuali nelle associazioni regionali. Certo, dispiace che un club come il Locarno, impegnato a risalire la china, abbia perso un anno. Tuttavia la FTC ha applicato le decisioni di Berna.
Club come il Locarno hanno protestato per il fatto che avete annullato lo scorso campionato e non avete promosso le squadre vincitrici dei singoli tornei…
La FTC è chiamata ad applicare le decisioni giunte dall’ASF e valide per tutta la Svizzera. Nel caso specifico per quanto riguarda i campionati l’ASF ha emesso a suo tempo disposizioni chiare e cioè che le competizioni del 2019/20 non saranno valutate, ad eccezione delle competizioni concluse, in particolare i campionati semi-annuali nelle associazioni regionali. Certo, dispiace che un club come il Locarno, impegnato a risalire la china, abbia perso un anno. Tuttavia la FTC ha applicato le decisioni di Berna.
Poi c’è stato lo “show” del sorteggio della Coppa Ticino vinto dal Balerna. Non si poteva organizzare una “final four” ad agosto?
Anzitutto tengo a precisare che non c’è stato uno “show” ma un semplice sorteggio basato su delle decisioni ben precise giunte dall’alto alle quali la FTC è tenuta a sottostare. Nel nostro caso il sorteggio è avvenuto tra le squadre ancora in lizza nella competizione.
Cambiamo argomento: da settembre inizia il mese del fair play su tutti i campi della Mesolcina e del Ticino.
E’ un progetto per sensibilizzare tutto il movimento regionale sul fair play che dovrebbe regnare sia in campo che fuori. Il progetto, rinviato a marzo a causa della pandemia, è stato spalmato sull’intero mese di settembre per essere più visibile, la nostra speranza è che venga recepito in modo positivo. Il progetto verrà suddiviso per categorie e inizierà il 4 di settembre. Tutti gli arbitri nella direzione delle gare indosseranno un’apposita maglietta sulla quale verrà sensibilizzato il fair play dentro e fuori dal campo. All’inizio della partita quale segnale di distensione verrà consegnato ai due capitani un sacchetto contenente un piccolo regalo e una documentazione inerente al reclutamento arbitri come pure dei volantini con tema il fair play da distribuire nelle successive partite a genitori e spettatori che si trovano a bordo campo.
Nella presentazione sta scritto: fair play i valori della correttezza sportiva e della sana competizione. Impegnativo il concetto visti i risultati delle ultime stagioni…
E’ vero che è un segnale forte ma è pur vero che adagiarsi e rassegnarsi non è vincente. Il tema del fair play deve essere al centro di tutto e deve essere posto davanti anche al risultato specialmente in quelle categorie, e qui mi riferisco in particolare agli allievi, il cui scopo è quello educativo e del divertimento. Giusto che tutti debbano avere un obiettivo ma lo stesso deve essere raggiunto con lealtà e con una sana competizione.
Non crede che la FTC dovrebbe inasprire le pene contro gli intolleranti?
A questa domanda rispondo in modo provocatorio: togliamo alle società la possibilità di ricorso (cosa non fattibile) e facciamo pagare le multe alle persone colpevoli aggiungendo un supplemento a favore della società (cosa fattibile). Forse, toccando il portafoglio, qualcuno prima di agire rifletterà.
A proposito di arbitri: avete lanciato la campagna di reclutamento: come procede?
Attualmente gli iscritti sono 14 di cui 3 escono dal contingente dei mini arbitri e questo è molto positivo. Siamo in linea con gli scorsi anni ma sempre sotto le aspettative. Alcune società si danno da fare altre invece vivono sugli allori. Il punto principale non è il numero degli iscritti, io mi accontenterei degli attuali, ma purtroppo la limitata disponibilità. Non si può pretendere che un candidato venga preso in considerazione se non completa il corso di formazione oppure se non ha disponibilità regolare.
Attualmente quanti arbitri ci sono in Ticino e nel Moesano?
Sulla carta abbiamo 204 tra arbitri e istruttori/ispettori. Ad oggi abbiamo una trentina di arbitri fermi per congedi, servizio militare, infortuni e malattia. Inoltre una quindicina sono a disposizione per partite delle leghe superiori e venti sono i coach. Ma non solo: settimanalmente il convocatore deve provvedere a sostituire all’ultimo momento almeno venti arbitri per cui se consideriamo che le partite sono circa 200, mancano all’appello settanta arbitri.
A.M.