Sport, 06 settembre 2020

Pauli Schönwetter è sicuro: “Sivzzera-Germania sarà una partita rognosa”

L’ ex tecnico tedesco parla della Germania che oggi affronta la Svizzera a Basilea

BASILEA - Pauli Schönwetter, già allenatore di Locarno, Bellinzona, Lugano e Chiasso, segue sempre con grande attenzione le vicende calcistiche della Germania, paese nel quale è nato e cresciuto prima di trasferirsi sulle rive del Verbano nell’ormai lontano 1986. Con la sua verve e il suo entusiasmo contribuì non poco alla storica promozione del Locarno in Lega Nazionale A.

Oggi si occupa del calcio dei più piccoli per conto della Federazione ticinese. Ma non solo: “Seguo il calcio quotidianamente, in particolare quello tedesco. L’altro giorno, per esempio, ho visto in TV Germania- Spagna di Nations League”. E proprio la squadra di Joaquim Löw oggi sarà ospite della Svizzera (Basilea, ore 20.45) nella seconda sfida di questo torneo, che alcuni hanno definito “inutile e indigesto”.

Pauli: partiamo da Germania-Spagna… 
È stata una partita molto intesa, a tratti bella! Se si pensa che le due squadre erano ferme da molto tempo e che non potevano schierare alcuni giocatori che vanno per la maggiore, e mi riferisco soprattutto a quelli del Bayern Monaco, direi che lo spettacolo è stato di prima qualità. Se guardo ai tedeschi, beh, posso dire che hanno già una ottima base per i prossimi Europei e i prossimi Mondiali.

Dal 2006 alla guida della Germania c’è sempre Joaquim Löw… 
Se togliamo la brutta pagina degli ultimi mondiali in Russia, Löw ha centrato come minimo il traguardo delle semifinali nei tornei a cui la Germania ha partecipato dal 2006 ad oggi. E poi ha compiuto il capolavoro ai Mondiali brasiliani. È una persona pacata, tranquilla, Joaquim, uno che trasmette sicurezza e di cui tutti si fidano. Potrebbe restare ancora per un pezzo… 

La Germania va avanti nel segno della continuità… 
Ma non solo. Ci sono sempre dei ricambi. E ciò è grazie alla Bundesliga che sforna molti giovani e li butta nella mischia. Un po’ come fanno i francesi. Anche l’ossatura dell’attuale Mannschaft è buona. C’è esperienza e tanta gioventù. Sono molto ottimista per il futuro. 

Anche per la sfida di stasera contro
i rossocrociati? 
È indubbio che ci sia una certa differenza di qualità fra le due selezioni. Ma credo che la Svizzera sia un avversario rognoso. È ormai da 15 anni che va quasi sempre ai grandi appuntamenti internazionali e inoltre ha potuto e può beneficiare di grandi tecnici. Cito il mio connazionale Othmar Hitzfeld e il mio ex giocatore Vladimir Petkovic. Con loro la Svizzera ha acquisito una mentalità vincente. È vero: è mancata la ciliegina sulla torta, vedi qualificazione ad un quarto di finale o ad una semifinale, ma il calcio svizzero è ormai diventato uno dei più temuti e seguiti.

Quindi…
Per stasera prevedo una gara molto difficile per i tedeschi. Soprattutto per il fatto che la squadra elvetica è costretta a conquistare i tre punti, se vorrà tenersi in corsa per vincere il girone o, più realisticamente, evitare l’ultimo posto che la spedirebbe nella seconda divisione di Nations League. Prevedo una partita tirata e difficile. Che forse sarà decisa da un gesto individuale.

La Svizzera però è inferiore.
Diciamo che in difesa e a centrocampo i rossocrociati hanno qualità. Il problema nasce sul fronte offensivo, nel quale faticano a costruire delle buone occasioni. È un problema che la Svizzera si trascina da anni, pur disponendo di attaccanti più che buoni… 

Nella Germania si parla molto di Werner e Havertz. 
Come dicevo prima: in Bundesliga chi è giovane e bravo gioca. Non si specula troppo. Normale dunque che esplodano giocatori di questi calibro che poi permettono ai club tedeschi di fare cassetta. I due di cui sopra hanno appena firmato per il Chelsea: non male, no? 

Per chiudere: la vittoria del Bayern Monaco in Champions League conferma la forza del calcio tedesco… 
Non c’era bisogno di questo trionfo! Il calcio del mio paese d’origine è all’avanguardia da tanti anni. Nel segno della continuità che, oggi, col talento, è un marchio vincente. E la Germania di Löw è molto bene attrezzata per continuare la tradizione.

G.M.

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