Negli ultimi giorni il dibattito sulla legge sulla caccia in votazione il prossimo 27 settembre 2020 sta creando forti opposizioni tra i favorevoli e contrari e i toni si fanno talvolta parecchio accesi.
Comprendo i problemi degli allevatori di montagna e sono solidale con tutte quelle persone che fanno un lavoro tanto duro e utile alla nostra società. Tuttavia, oggi più che mai, è importantissimo trovare un equilibrio con la natura e ripensare al nostro modo di vivere. In quest’ottica, la nuova legge sulla caccia è inaccettabile. Una legge che introduce il concetto di specie protetta regolabile, che permette abbattimenti sistematici preventivi e senza che il singolo animale abbia creato danno alcuno, non può venir considerata equilibrata e al passo con i tempi.
Una lista di specie regolabili che oggi comprende il lupo e lo stambecco e, a livello di ordinanza, il cigno, e che lascia carta bianca al Consiglio Federale per introdurre altre specie protette senza passare dal Parlamento o dal popolo. Altre specie che, in prima battuta, erano già comprese nella lista e che sono state tolte una volta annunciato il referendum ma che rischiano di rientraci dopo l’approvazione della nuova legge così