Svizzera, 20 novembre 2020
Aveva rubato capre e galline per salvarli dal macello, dovrà pagare più di 10'000 franchi tra multe e risarcimenti
Aveva rubato delle galline e delle capre per salvarle dal macello. Un'attivista animalista è stata condannata giovedì a una multa di 100 aliquote giornaliere di 20 franchi sospesa per due anni, e a una multa di 200 franchi dal tribunale della polizia di Nyon. L'attivista è stata giudicata colpevole di appropriazione indebita.
La donna, una trentenne ginevrina, è stata inoltre giudicata colpevole di violazione del segreto o del dominio privato per mezzo di una telecamera, coercizione, violazione di domicilio e impedimento a compiere un atto ufficiale.
In particolare, la giovane donna è stata accusata di due rapine: quella di 18 capre (effettuata con due complici processati separatamente) e quella di 24 galline destinate al macello. L'avvocato della difesa aveva chiesto una pena sospesa e una sentenza attenuata "per giusta causa".
La Corte ha negato sia questo
"motivo onorevole" che lo "stato di necessità", ritenendo che gli strumenti svizzeri di democrazia diretta permettono di condurre una lotta a favore dei diritti degli animali pur rimanendo nel quadro della legge.
Durante il processo, aveva dichiarato di non avere "assolutamente alcuna intenzione di ripetere atti di disobbedienza civile", il che ha giocato a suo favore. D'altra parte, la Corte ha deplorato il fatto che la donna condannata "non ha esitato a fare del male agli altri per imporre la sua visione della società".
Oltre alla multa e alla condanna sospesa, la giovane dovrà pagare 5624 franchi di danni morali all'allevatore a cui aveva rubato gli animali e infine un rimborso pari a 5813 franchi per le spese legali. La vicenda potrebbe però non essere conclusa dal momento che la donna ha 10 giorni per presentare un eventuale ricorso.