Una cittadina algerina cui è stato più volte ordinato di lasciare la Svizzera (la prima volta nel 1998) si trova ancora qui, illegalmente. E molto probabilmente potrà restarci per sempre. Poiché nel frattempo, nel 2016, ha avuto un figlio con un cittadino italiano dimorante in Ticino. E quindi i giudici ritengono debba poter ottenere anche lei un permesso di dimora, nonostante la contrarietà del Dipartimento delle istituzioni e del Consiglio di Stato ticinese.
La donna arrivò per la prima volta in Svizzera nel 1997, insieme ai genitori e a due fratelli. La famiglia algerina chiese asilo ma la loro domanda fu respinta. Nel 1998 fu quindi ordinato loro di lasciare la Svizzera.
Nel 2000 la famiglia algerina presentò una nuova domanda d’asilo in Svizzera. Anch’essa fu respinta. Tuttavia, come si legge nella sentenza pubblicata oggi dal Tribunale amministrativo cantonale (TRAM), “il loro allontanamento non poté essere immediatamente eseguito a causa della loro inattività nel procurarsi i documenti di viaggio e delle gravidanze della moglie”, la quale diede poi alla luce altri due figli, rispettivamente nel 2001 e nel 2003. Dopo la nascita del quindi figlio, le autorità elvetiche riuscirono finalmente a far rientrare la famiglia in Algeria.
Ma fu un rientro di breve durata, visto che nel 2010 la famiglia tornò nuovamente in Svizzera e depositò una terza domanda d’asilo. Anch’essa fu respinta, così come fu respinto il relativo ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF). Venne quindi loro fissato un termine per la partenza dalla Svizzera, nel luglio 2011.
Essi non rispettarono il termine ma presentarono dapprima delle domande di revisione e poi delle istanze di riesame. Tutte respinte o dichiarate inammissibili. Nel settembre 2011 venne quindi loro nuovamente ordinato di lasciare immediatamente la Svizzera.
Non lo fecero. Al contrario, nel novembre 2011 presentarono una nuova domanda d’asilo, la quarta. Anch’essa fu respinta, come fu respinto il relativo ricorso al TAF. Nel 2012 venne quindi per l’ennesima volta ordinato alla famiglia algerina di lasciare la Svizzera.
Ma invece di tornare a casa, presentarono delle nuove istanze di riesame. Dopo che furono respinte, si rivolsero direttamente alle autorità ticinesi, chiedendo il rilascio di