Sport, 18 gennaio 2021
Lugano, che succede? Troppo Zugo per l’Ambrì
Terzo KO consecutivo dei bianconeri che anche contro il Davos devono alzare bandiera bianca. I leventinesi sono apparsi solidi, ma sterile e contro questi Tori non c’è scampo
LUGANO – È davvero complicato capire e analizzare il momento dell’HC Lugano. O forse, al contrario, è davvero molto semplice. I bianconeri, che fino a dicembre giocavano col contagocce, con l’inizio del nuovo anno stanno scendendo in pista a un ritmo forsennato, esagerato e forse troppo elevato per le energie a disposizione dei ragazzi di Pelletier.
Certo, le scuse – qualcuno potrebbe dire – sono roba da perdenti. È vero. Ma è anche altrettanto vero che anche ieri contro il Davos, squadra che il Lugano aveva sempre battuto in stagione, si è notato come le gambe di Arcobello e compagni facciano fatica a girare per tutti i 60’. In effetti dopo il 2-3 di Fazzini su rigore, i padroni di casa hanno provato a spingere, a stringere le maglie e mettere sotto assedio i grigionesi, ma il 2-4 finale di Turunen a porta vuota ha chiuso ogni discorso. E se giochi in powerplay senza tirare 1 volta in porta… hai poco da lamentarti…
Sì perché alla fine, ancora una volta, il Lugano è stato deludente. Non è stato costante e ha creato poco. Ha concesso troppo e non ha difeso bene davanti a Schlegel, anche lui non esattamente perfetto in occasione dell’1-3 di Herzog. Ma… e questo “ma”, anche coloro che non amano le scuse devono concederlo: giocare con due ragazzini in difesa, più
Antonietti che quest’anno ha visto pochissimo il ghiaccio e con Traber come 13° attaccante, dovendo rinunciare a Wolf, Heed e Riva – tre che non solo si fanno sentire dalle parti del proprio portiere, ma anche sull’altro lato della pista – non è evidente.
Insomma sulle rive del Ceresio c’è da lavorare, e anche intensamente, restando ben concentrati sul vero obiettivo: centrare i playoff. Da lì in poi tutto sarebbe (o sarà) di guadagnato.
C’è da lavorare anche ad Ambrì dove, nonostante un’ottima fase offensiva, stentano ad arrivare i buoni risultati. I leventinesi nel 2021 stentano ad avere continuità nei risultati positivi e le posizioni in classifica che contano rischiano di allontanarsi. Ma rinfacciare qualcosa alla truppa di Cereda dopo il KO di ieri a Zugo è davvero complicato.
I Tori sono davvero una macchina, tanto da contare su 13 punti di vantaggio sui Lions in graduatoria. Altro da aggiungere? Soltanto che quelle superiorità numeriche non sfruttate alla Bossard Arena lasciano l’amaro in bocca un po’ a tutti e che, più che alla sconfitta, i biancoblù dovrebbero prestare un po’ più di attenzione all’infortunio patito da Nättinen.
Quello sì che sarebbe un grosso problema.