Mondo, 19 gennaio 2021
Youtube limita l’account di ByoBlu per un servizio sui vaccini
La piattaforma YouTube ha sospeso il canale della web tv Byoblu per una settimana. Il motivo è un servizio in cui si metteva in dubbio l’efficacia del vaccino Pfizer contro il Covid-19, riprendendo un editoriale del British Medical Journal in cui uno l'editorialista Peter Doshi riportava i suoi dubbi sul farmaco.
YouTube ha scelto di rimuovere dalla piattaforma il tg in cui andava in onda il servizio e di limitare l’account per sette giorni. Byoblu è una tv nata come video blog nel 2014, da un progetto di Claudio Messora. Si è poi evoluta come web tv fino ad approdare nel digitale terrestre. “Siamo una testata giornalistica regolarmente registrata in tribunale – scrive Messora in un messaggio pubblicato sul sito di Byoblu – Siamo una televisione che trasmette sul digitale terrestre, con le concessioni governative in regola. Siamo tutelati dalla Costituzione e vi sono organismi istituzionali (nazionali) deputati a vigilare su come viene esercitata la libertà di stampa nel nostro Paese: siamo registrati al Roc e sottoposti all’Agcom. Abbiamo un direttore responsabile che risponde all’Ordine dei Giornalisti oltreché alla legge. Non accettiamo che nessuno, al di fuori delle istituzioni italiane, attraverso gli organismi preposti, e all’infuori
della magistratura che sono i soli organi che riconosciamo, possa sindacare su quanto viene detto dalla nostra redazione nel nostro telegiornale”.
Messora spiega in seguito come la decisione di YouTube avrà conseguenze finanziarie per la web tv, in quanto sui 12'000 abbonati un quarto di questi segue i suoi programmi proprio sulla piattaforma statunitense. "Non possiamo reggere, con questi numeri, se perdiamo un quarto delle nostre entrate. E sta già accadendo: una settimana senza Youtube significherà un calo significativo dei ricavi" si legge sul sito.
Byoblu ricorda anche che questa censura non è nuova ma anche anzi avanti da tempo e nel prossimo futuro le cose non dovrebbero migliorare. "La deriva iniziata nel 2020 – continua il messaggio sul sito - con la censura dei contenuti non allineati da parte dei grandi colossi della rete è diventata, in questo inizio 2021, conclamata. Canali cancellati, profili chiusi, video che spariscono, persone a cui viene impedito di commentare o pubblicare… E la politica, che dovrebbe agire secondo i principi della Costituzione improntati all’ormai disapplicato articolo 21, anziché difendere i cittadini dallo strapotere di soggetti privati (peraltro stranieri), se ne sta con le mani in mano, quando addirittura non li asseconda".