Svizzera, 17 maggio 2021
I produttori e le produttrici di patate votano 2X NO alle iniziative agricole estreme
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Il 13 giugno la Svizzera è chiamata ad esprimersi sulle due iniziative agricole estreme: quella “sull’acqua potabile” e quella “Per una Svizzera senza pesticidi sintetici”. L’Unione svizzera dei produttori di patate (USPPT) ormai da diversi decenni si impegna per una produzione sostenibile di patate svizzere. Se le due iniziative venissero accettate, la produzione di patate in Svizzera ne uscirebbe pesantemente condizionata. Per questo l’invito è chiaro: 2x NO il 13 di giugno!
Entrambe le iniziative tanto quella «sull’acqua potabile» che quella «per una Svizzera senza pesticidi sintetici» mancano, e di molto, il bersaglio. Quanto richiesto dall’iniziativa sull’acqua potabile avrebbe addirittura conseguenze negative per l’ambiente, come dimostrato da uno studio condotto da Agroscope.
Nessuno trascura i temi centrali trattati dalle due iniziative, anzi. È per questo motivo che le produttrici e i produttori di patate svizzeri sostengono la nuova legge sui pesticidi approvata dal Parlamento. Si tratta di una risposta plausibile e realistica alle due iniziative ed entrerà in vigore nel 2023. La giusta maniera per intervenire è conosciuta già da tempo e verrà messa in pratica a breve!
L’INTENTO È BUONO, MA NELLA PRATICA NON FUNZIONA
L’iniziativa sull’acqua potabile prevede che soltanto le aziende che riescono a nutrire i propri animali con foraggio di loro produzione avranno diritto ai pagamenti diretti. Ogni anno vengono date agli animali tra le 10'000 e le 20'000 tonnellate di patate, non tutte le patate infatti riescono a raggiungere gli standard di qualità richiesti dai consumatori. Così facendo, anche patate invendibili, in maniera indiretta, diventano nutrimento
per la popolazione. Nel caso in cui l’iniziativa sull’acqua potabile venisse accettata, migliaia di tonnellate di patate andrebbero a finire negli impianti di biogas. Un’assurdità. Anche dal punto di vista ambientale.
LONTANO DAGLI OCCHI, LONTANO DAL CUORE
Coltivare patate non è così semplice. Purtroppo ad oggi, nonostante gli sforzi della ricerca e dello sviluppo, non è ancora possibile coltivare patate senza un’adeguata protezione contro le malattie fungine come la «peronospora della patata». È per questo motivo che, tanto nell’agricoltura convenzionale quanto in quella biologica si utilizzano prodotti fitosanitari. L’accettazione di entrambe le iniziative limiterebbe in maniera massiccia la possibilità d’impiego di questi prodotti e renderebbe la coltivazione delle patate quasi impossibile. Le conseguenze, molto semplicemente, sarebbero che le patate in futuro verrebbero importate da nazioni in cui l’utilizzo dei prodotti fitosanitari è consentito oppure, a motivo delle limitazioni estreme imposte dalle iniziative, si rischierebbe di avere una disponibilità di patate limitata. I problemi in questo modo non si risolverebbero affatto, verrebbero soltanto “esportati” all’estero!
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