“Mi guarderò Francia-Svizzera assieme a mio figlio Timothy, che è venuto qui a Bordeaux a trascorrere qualche giorno di vacanza”. Chi parla è Philippe Fargeon, l’indimenticato attaccante del Bellinzona, del Bordeaux e della nazionale francese (stagione 1987/1988), che nell’ occasione vivrà una sorta di derby con il proprio congiunto. “Lui è per metà svizzero e per metà francese. Alla fine sarà comunque contento”. Il popolare Fifi non è mai uscito dal cuore dei tifosi granata: quella stagione e mezza trascorsa a suon di reti e di gloria nella Capitale è ben stampata nella mente di coloro che seguivano il Bellinzona di Peter Pazmandy.
“Ho ancora tanti amici in Ticino – afferma – Ma oggi sarò un nemico….” ride Fargeon, pensando alla sfida degli ottavi di finale in programma a Bucarest (calcio d’avvio alle 21) e che sulla carta sembra chiusa. I rossocrociati, a non dubitarne, non sembrano avere chances, anche se poi la storia del calcio ci insegna che nulla è impossibile. In passato, del resto, le sorprese non sono mancate. Come non ricordare, a questo proposito, la clamorosa vittoria dell’Uruguay a Rio de Janeiro nel match decisivo contro il Brasile ai Mondiali del 1950? Oppure il sorprendente trionfo della piccola Grecia agli Europei del 2004, quando gli ellenici misero in ginocchio il Portogallo in finale? In casa rossocrociata ci si affida alla cabala. Anche se Fargeon, attento osservatore di questa rassegna itinerante, non ha dubbi: “La
“Ho ancora tanti amici in Ticino – afferma – Ma oggi sarò un nemico….” ride Fargeon, pensando alla sfida degli ottavi di finale in programma a Bucarest (calcio d’avvio alle 21) e che sulla carta sembra chiusa. I rossocrociati, a non dubitarne, non sembrano avere chances, anche se poi la storia del calcio ci insegna che nulla è impossibile. In passato, del resto, le sorprese non sono mancate. Come non ricordare, a questo proposito, la clamorosa vittoria dell’Uruguay a Rio de Janeiro nel match decisivo contro il Brasile ai Mondiali del 1950? Oppure il sorprendente trionfo della piccola Grecia agli Europei del 2004, quando gli ellenici misero in ginocchio il Portogallo in finale? In casa rossocrociata ci si affida alla cabala. Anche se Fargeon, attento osservatore di questa rassegna itinerante, non ha dubbi: “La
Francia è la grande favorita. Ci mancherebbe. Per qualità, forza e consapevolezza dei propri mezzi. Deschamps in questi anni le ha datoun’anima, al netto di polemiche e situazioni imbarazzanti come il caso Benzema. Sarei molto stupito se la mia nazionale dovesse andare a casa prima del previsto. Nulla è scontato nel calcio moderno, ma questa Svizzera proprio non mi sembra abbia i numeri per competere”.
Ci sembra un po’ troppo sicuro: “ Ma ho appena detto che nulla è scontato. Mettiamola così: ci vorrà davvero una grande impresa degli elvetici. E al tempo stesso una giornataccia dei francesi. Cammin facendo la Francia ha tuttavia acquisito solidità ed efficacia. Avete visto Benzema? È stato criticato, spesso e volentieri, ma contro il Portogallo è stato determinante”.
Deschamps conta sul collettivo ma soprattutto sul fenomeno Mbappé.“In questo momento credo sia il miglior attaccante al mondo. Velocità, dribbling, tecnica di base, movimenti. Chi lo marcherà avrà le sue gatte da pelare. Kilyan è imprendibile”.
Francia favorita anche per il titolo europeo? “Normalmente sì. È la squadra campione del mondo, credo sia anche la più forte in Europa. Eppoi sono sicuro che non abbiamo ancora visto il meglio. In particolare mi aspetto il risveglio di Griezmann, che sinora mi è parso meno brillante del solito”.
JACK PRAN