Svizzera, 03 settembre 2021
Zurigo approva un fondo di 3,2 milioni di franchi per dare un documento d'identità ai clandestini
I clandestini residenti nel comune di Zurigo potrebbero presto godere di una quasi-regolarizzazione, dopo che il consiglio comunale della città più popolosa della Svizzera ha approvato "lavori preliminari" per l'emissione di una "city card" (come quella che vedete nella foto) a beneficio di chi abita illegalmente nella città sulla Limmat.
Come riferisce la NZZ, il consiglio comunale di Zurigo ha liberato 3,2 milioni per "lavori preparatori" sull'introduzione di questa carta d'identità. Tuttavia il progetto, approvato con 65 voti contro 40, non ha fatto l'unanimità, con il campo borghese, minoritario a Zurigo, che denuncia una politica di "simbologia ideologica". Le condizioni per la sua applicazione pratica - legale e tecnica - sono ancora in fase di discussione da parte del consiglio comunale di Zurigo.
I sostenitori di questo progetto ricordano che i clandestini – denonimati "sans-papier" dalla stampa e dai politici politicamente corretta – non possono beneficiare di tutti i servizi offerti dalla città. La "City-Card"

apre loro l'accesso ai servizi ufficiali, alle cure sanitarie e agli alloggi, ma anche alla legge e alla giustizia. Sostengono che questa misura non è comunque una regolarizzazione in quanto tale.
I membri del Partito Socialista, i Verdi e la Lista Alternativa hanno chiesto l'introduzione della carta tre anni fa. Il progetto è stato ispirato dal modello di New York, che ha rilasciato carte d'identità a tutti i suoi clandestini nel 2014.
Ma PLR e UDC si sono opposti al progetto e hanno denunciato una misura "illegale". Per la deputata PLR Yasmine Bourgeois, spetta solo alla Confederazione e al Cantone dettare e applicare la legge sugli stranieri.
Dopo aver ottenuto due pareri legali, il consiglio comunale di Zurigo ha ritenuto che la creazione di una tale carta fosse compatibile con il diritto superiore, ma che la sua applicazione fosse limitata e complicata. Le autorità cittadine sperano comunque di dare a chi risiede illegalmente nella città l'opportunità di partecipare maggiormente alla vita culturale e sociale, riferisce il quotidiano svizzerotedesco.