Mondo, 15 settembre 2021
Oltre 1'400 delfini uccisi nell'annuale "caccia tradizionale" delle Isole Far Oer
Il governo delle isole Faroe ha difeso martedì l'uccisione di più di 1'400 delfini in un solo giorno durante l'annuale caccia tradizionale. Questo nonostante l'emozione suscitata da questo massacro, la cui ampiezza è insolita anche per l'arcipelago nordico.
"Non c'è dubbio che la caccia ai cetacei nelle isole Faroe è uno spettacolo drammatico per chi non è abituato a cacciare e uccidere mammiferi. Queste cacce sono tuttavia ben organizzate e completamente regolate", ha affermato all'agenzia stampa AFP un portavoce del governo di Torshavn.
Una lunga tradizione nelle isole Faroe, territorio autonomo danese nel Mare del Nord, il "grind" o "grindadrap" consiste nel circondare un banco di piccoli cetacei con delle barche in una baia. Poi cadono nelle mani dei pescatori che rimangono a terra e li uccidono con dei coltelli.
Di solito si tratta di delfini pilota, noti anche come balene pilota a pinne corte, ma domenica erano 1423 delfini bianchi, che possono anche a loro volta essere cacciati, ad essere stati catturati in questo
modo in un fiordo vicino a Skala, nel centro dell'arcipelago.
"Non abbiamo una tradizione di caccia di questi mammiferi, di solito ce ne sono alcuni, ma normalmente non ne uccidiamo così tanti", ha detto Hallur av Rana, un giornalista della stazione televisiva pubblica locale KVF. Secondo lui, una cattura così grande non è mai stata fatta nell'arcipelago.
Le foto che mostrano più di mille cetacei insanguinati sulla spiaggia hanno attirato molte critiche.
"Mi sembra abbastanza estremo e ci è voluto molto tempo per ucciderli tutti, mentre di solito è abbastanza rapido", ha aggiunto av Rana, sottolineando che il 53% della popolazione dell'arcipelago si oppone alla pesca di questa specie ma che i cacciatori locali non hanno intenzione di rinunciare alla pesca.
Descritta come una "pratica barbara" da ONG attive nella protezione degli animali, il "grind" è un sistema di caccia sostenibile, secondo le autorità delle Faroe. Il prodotto di questa pesca non viene commercializzato ma consumato localmente.