TICINO - Il Consiglio di Stato ha deciso mercoledì 3 settembre di procedere, per il periodo settembre 2025 – gennaio 2026, a una regolazione proattiva dei branchi di lupi in Ticino, sulla base della nuova Ordinanza federale sulla caccia. I branchi interessati sono quelli di Bedretto, Madom e Carvina.
Il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, ha spiegato che fino a oggi il Cantone era stato costretto ad agire solo a posteriori, ordinando abbattimenti dopo le predazioni. Ora invece si passa a un approccio preventivo: «Siamo nell’ambito della regolazione proattiva, in cui il Cantone chiede anticipatamente d’intervenire».
Zali ha riconosciuto la delicatezza del tema, tra chi teme un attacco all’ecosistema e chi ritiene che non si faccia abbastanza per l’agricoltura di montagna. «Mi impegno a mantenere una linea coerente ed equilibrata, senza essere preda dell’emotività, operando sempre nel rispetto del diritto federale».
Il Consigliere di Stato ha anche ammesso una divergenza di opinioni con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) sull’abbattimento del branco Carvina, ritenendo però che gli allevatori avessero fatto tutto quanto ragionevolmente possibile per proteggere il bestiame. Per questo il Cantone ha deciso di assumersi un «piccolo rischio», confidando anche nel supporto dei cacciatori. «Ritengo che un contenimento, rispetto all’ipotesi di un’evoluzione incontrollata della specie, sia ragionevole».