Svizzera, 06 dicembre 2021

"La Svizzera ci ha comprato i biglietti per venire in Francia"

Le autorità svizzere pagano i biglietti ai migranti affinchè se ne vadano più rapidamente ? È ciò che sostiene un gruppo di migranti, i quali, una volta arrivati in Francia, hanno dichiarato alle autorità francesi che il loro viaggio era stato pagato e autorizzato dalle autorità svizzere.

Accuse che la stampa francese ha subito ripreso, come il "Parisien" che riporta il viaggio di questo gruppo di migranti. Mercoledì scorso, alle 21.41, il TGV proveniente da Zurigo è arrivato alla Gare de Lyon di Parigi. Tra i passeggeri: 41 migranti illegali provenienti dall'Austria, attraverso la Svizzera. Controllati dalle autorità francesi, hanno detto di aver viaggiato con l'approvazione delle autorità svizzere, e che queste avevano persino pagato loro i biglietti del treno.

Contattata dai media francesi, la Segreteria di Stato della migrazione dice di non saperne niente: "Non siamo a conoscenza di nessun caso del genere, ma dovete sapere che le autorità svizzere combattono risolutamente il fenomeno
dell'immigrazione secondaria". La dogana svizzera ha ricordato la situazione e le procedure. Le persone che sono entrate illegalmente in Svizzera dall'Austria e vengono fermate sono trasferite "alla polizia del cantone di San Gallo per l'esecuzione della procedura di riammissione (in Austria)". L'Amministrazione federale delle dogane precisa che "gli adulti che non fanno domanda d'asilo saranno espulsi dalla Svizzera". Hanno poi sette giorni per lasciare il paese in modo indipendente. Il costo dei biglietti del treno non è coperto.

Da parte loro, le autorità francesi hanno detto di aver piazzato rinforzi di polizia nelle stazioni per intensificare i controlli. Secondo "Le Parisien", alcuni migranti sono stati arrestati e sono stati respinti e rimandati in Svizzera. Sono addirittura in corso trattative tra il Ministero dell'Interno e la SNCF affinché quest'ultima possa istituire uno scalo tecnico subito dopo la frontiera franco-svizzera per facilitare i controlli, come già avviene alla frontiera franco-italiana.

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