Sport, 20 gennaio 2022
Djokovic pronto a far causa all’Australia: 5'000'000 di dollari di risarcimento
Chiuso nel suo attico extralusso di Novi Beograd, con i suoi famigliari e con una nazione che lo considera un eroe, il serbo sta pensando di non lasciare l’ultima parola allo Stato che lo ha rifiutato
BELGRADO (Serbia) – Novak Djokovic è a Belgrado, con un Paese che lo sostiene, che lo ritiene un eroe e tutto questo sembrerebbe aver rinforzato le sue convinzioni: il serbo starebbe pensando di richiedere un risarcimento per danni nei confronti dell’Australia e del circuito Open. I suoi legali sono pronti ad avviare un azione legale con una richiesta di 5'000'000 di dollari di indennizzo, una cifra superiore (4,4) al montepremi del primo Slam dell’anno.
Sarà forse perché i suoi sponsor lo stanno piano piano abbandonando? Sarà perché anche la Lacoste ha chiesto di incontrarlo per chiarire la situazione e capire il da farsi? Sarà perché Nole rischia di vedere evaporare ben 50'000'000 di dollari se dovesse restare fermo tutto l’anno? Resta il fatto che lui e i suoi
legali starebbero facendo partire questa causa per non aver potuto competere e un risarcimento per il periodo di ingiusta “prigionia”, ovvero per l’isolamento – vissuto malissimo da Novak – nell’albergo destinato agli immigranti. In ballo ci sono anche i 500'000 euro del primo giudizio australiano favorevole al tennista, anche se poi l’esito finale è stato diverso. I media serbi rilanciano l’opzione di una nuova guerra giudiziaria perché “le leggi lo permettono”, hanno detto i legali dello stesso Djokovic.
In Serbia, nel frattempo, continua a crescere quel pensiero che Nole sia stato espulso ed escluso non perché non vaccinato e no vax, non per aver mentito sul suo visto e per i suoi movimenti da positivo, ma perché serbo, fuori dal circuito delle grandi economie mondiali.