Tentato omicidio, ingiuria, minacce qualificate, tentato omicidio, violenza e minaccia contro le autorità e i funzionari e altri reati minori. Una lista impressionante di accuse che però, nonostante la condanna, non faranno espellere un cittadino italiano di 50 anni residente nel canton Vaud. In carcere preventivo da 11 mesi, questo padre di tre figli adulti dovrà "continuare il trattamento psichiatrico per "incanalare la sua violenza" e il suo alcolismo". L'uomo è stato condannato a una pena detentiva di 2 anni, di cui uno da scontare (e quasi terminato, dato che viene dedotto il tempo trascorso in detenzione preventiva) e al pagamento delle spese processuali di 48'400 franchi, che saranno rimborsate dal 50enne "non appena la sua situazione finanziaria lo permetterà". Inoltre deve pagare 200 franchi di risarcimento per danni morali a un poliziotto che aveva chiamato "figlio di puttana".
Il giudice ha però rinunciato all'espulsione nonostante la richiesta del procuratore che aveva chiesto una pena di tre anni, di cui 15 mesi di prigione, unita all'espulsione in Italia di quest'uomo che considerava un pericoloso tiranno domestico. "Le autorità sono accusate di aver reagito in modo eccessivo dopo la richiesta di aiuto della famiglia. Ci viene raccontato di un cane che abbaia ma non morde. Ma anche i cani più gentili possono essere pazzi", ha commentato il procuratore, citato da "LeMatin".
L'avvocato dell'imputato aveva invece chiesto un'assoluzione e un risarcimento dopo aver denunciato il trattamento "scandaloso e disumano" del suo cliente in prigione. La corte non ha però accolto la sua richiesta mentre il trattamento psicologico raccomandato dalla difesa è stato mantenuto.
Il giudice ha però rinunciato all'espulsione nonostante la richiesta del procuratore che aveva chiesto una pena di tre anni, di cui 15 mesi di prigione, unita all'espulsione in Italia di quest'uomo che considerava un pericoloso tiranno domestico. "Le autorità sono accusate di aver reagito in modo eccessivo dopo la richiesta di aiuto della famiglia. Ci viene raccontato di un cane che abbaia ma non morde. Ma anche i cani più gentili possono essere pazzi", ha commentato il procuratore, citato da "LeMatin".
L'avvocato dell'imputato aveva invece chiesto un'assoluzione e un risarcimento dopo aver denunciato il trattamento "scandaloso e disumano" del suo cliente in prigione. La corte non ha però accolto la sua richiesta mentre il trattamento psicologico raccomandato dalla difesa è stato mantenuto.