Il Consigliere federale Ignazio Cassis è al centro di una controversia tra il partito del Centro e il PLR. Al punto che il PLR per difendere il suo Consigliere federale ha attaccato in un comunicato stampa il Centro accusandolo di un "attacco pubblico ipocrita motivato dalla politica di parte e totalmente inappropriato contro il presidente della Confederazione". Secondo i Liberalradicali, "il Centro, che si presenta come un partito di coesione, è oggi poco credibile". Il PLR ha quindi invitato tutte le forze politiche "ad astenersi dalle liti di parte, a stare insieme e a sostenere il Consiglio federale, non a indebolirlo in un momento in cui quest'ultimo deve affrontare molte sfide, soprattutto in termini di sicurezza e diplomazia".
La controversia tra i due partiti riguarda un articolo del "Blick" pubblicato giovedì in cui il Centro dice di non fidarsi di Ignazio Cassis sulla questione dell'appartenenza della Svizzera al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Lo ricordiamo, il Consiglio federale vorrebbe inoltrare una domanda di adesione il prossimo giugno, cosa a cui l'UDC è contraria e per cui ha chiesto, e ottenuto, una sessione straordinaria alle Camere che si terrà il 10 marzo al Consiglio nazionale e il 14 marzo al Consiglio degli Stati.
In un comunicato pubblicato questa settimana, il Centro ha detto che avrebbe sostenuto la candidatura ma ha sottolineato che la partecipazione al Consiglio di Sicurezza implica "una certa capacità di adottare posizioni rapide, assertive e leggibili". Sottolinea anche che "la posizione esitante del Consiglio federale, in particolare sulla ripresa delle sanzioni europee contro la Russia, solleva domande sulla capacità dei vari dipartimenti di evolvere in tempi di crisi".
Ma secondo il "Blick", è Ignazio Cassis ad essere preso di mira dal comunicato del Centro e all'interno del partito vi sarebbero diverse voci critiche su Cassis e sulla sua gestione del DFAE. Sempre stando al Blick, durante la riunione del gruppo parlamentare del Centro di martedì sarebbero state pronunciate parole dure verso il direttore del DFAE. Un consigliere nazionale avrebbe detto che secondoil personale del Consiglio federale, la situazione nel DFAE è "caotica". E secondo il capogruppo Philipp Matthias Bregy, "c'è un urgente bisogno di recuperare il ritardo nel DFAE e di processi chiari per sapere chi decide cosa e quando. Per questo, il DFAE ha bisogno di personale altamente qualificato, ma "questo non sembra essere il caso al momento", ha detto il vallesano.
"Il seggio nel Consiglio di sicurezza dell'ONU potrebbe essere un'opportunità per la Svizzera di affermare i suoi valori e le sue competenze nel mondo", si legge nel comunicato del Centro. "Ma è soprattutto un rischio per la nostra reputazione se facciamo lì la stessa cosa che abbiamo fatto con le sanzioni contro la Russia", ha detto il vallesano al "Blick". All'ONU, la Svizzera dovrà affrontare costantemente questo tipo di problemi. Questo ha portato un altro parlamentare anonimo a dire: "Semplicemente non ci fidiamo di Cassis per questo".
La controversia tra i due partiti riguarda un articolo del "Blick" pubblicato giovedì in cui il Centro dice di non fidarsi di Ignazio Cassis sulla questione dell'appartenenza della Svizzera al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Lo ricordiamo, il Consiglio federale vorrebbe inoltrare una domanda di adesione il prossimo giugno, cosa a cui l'UDC è contraria e per cui ha chiesto, e ottenuto, una sessione straordinaria alle Camere che si terrà il 10 marzo al Consiglio nazionale e il 14 marzo al Consiglio degli Stati.
In un comunicato pubblicato questa settimana, il Centro ha detto che avrebbe sostenuto la candidatura ma ha sottolineato che la partecipazione al Consiglio di Sicurezza implica "una certa capacità di adottare posizioni rapide, assertive e leggibili". Sottolinea anche che "la posizione esitante del Consiglio federale, in particolare sulla ripresa delle sanzioni europee contro la Russia, solleva domande sulla capacità dei vari dipartimenti di evolvere in tempi di crisi".
Ma secondo il "Blick", è Ignazio Cassis ad essere preso di mira dal comunicato del Centro e all'interno del partito vi sarebbero diverse voci critiche su Cassis e sulla sua gestione del DFAE. Sempre stando al Blick, durante la riunione del gruppo parlamentare del Centro di martedì sarebbero state pronunciate parole dure verso il direttore del DFAE. Un consigliere nazionale avrebbe detto che secondoil personale del Consiglio federale, la situazione nel DFAE è "caotica". E secondo il capogruppo Philipp Matthias Bregy, "c'è un urgente bisogno di recuperare il ritardo nel DFAE e di processi chiari per sapere chi decide cosa e quando. Per questo, il DFAE ha bisogno di personale altamente qualificato, ma "questo non sembra essere il caso al momento", ha detto il vallesano.
"Il seggio nel Consiglio di sicurezza dell'ONU potrebbe essere un'opportunità per la Svizzera di affermare i suoi valori e le sue competenze nel mondo", si legge nel comunicato del Centro. "Ma è soprattutto un rischio per la nostra reputazione se facciamo lì la stessa cosa che abbiamo fatto con le sanzioni contro la Russia", ha detto il vallesano al "Blick". All'ONU, la Svizzera dovrà affrontare costantemente questo tipo di problemi. Questo ha portato un altro parlamentare anonimo a dire: "Semplicemente non ci fidiamo di Cassis per questo".