Sport, 08 marzo 2022

“È la stagione più tosta: ripetersi non sarà facile”

A colloquio con Ricky Petrucciani, uno dei big dell’atletica leggera svizzera

LUGANO - Ricky Petrucciani si trova in Costa Azzurra. Dopo la medaglia d’oro nei 60 metri conquistata ai recenti campionati svizzeri indoor di Macolin, ha deciso di prendersi una breve vacanza insieme a papà Maurizio, inseparabile compagno di viaggio e di avventura nello sport e nella vita. I due formano una coppia formidabile. “Il babbo fa tutto: è una specie di factotum. Organizza, pianifica, consiglia e necessariamente è anche il mio tassista personale”, (ride, ndr) ci dice al telefono da Cannes, dove ha appena trascorso una giornata di assoluto relax.


Ricky è carico: la stagione non poteva cominciare meglio. Ma è pure consapevole che il 2022 sarà ancor più difficile: perché bisogna migliorare la tecnica e la velocità per affrontare nelle migliori condizioni le nuove importanti sfide. A partire dalla qualificazione ai Mondiali di Eugene (Stati Uniti) di fine luglio e poi agli Europei di Monaco un mese dopo. Non sarà semplice ma Petrucciani è motivato. 


“L’esperienza delle scorse Olimpiadi mi ha permesso di maturare sia come uomo che come sportivo. Sono pronto”, afferma. Una buona notizia per gli appassionati di questo sport, che negli ultimi anni ha regalato grandi soddisfazioni al nostro cantone, in particolare con Ajla Del Ponte e lo stesso ragazzo orsernonese. “I nostri risultati hanno avvicinato tanti giovani ticinesi a questo sport. Speriamo che l’onda non finisca”.


Ricky: facciamo un passo indietro di qualche mese. Torniamo alle Olimpiadi estive di Tokyo.
È stata una bellissima avventura. Purtroppo chiusa in semifinale ma per essere stata la prima a quei livelli non posso certamente lamentarmi. Se non sbaglio sono stato il più giovane dei semifinalisti. Esperienza che, come dicevo prima, mi sarà utile. Ho imparato tante cose e spero di metterle in pratica ai prossimi appuntamenti che contano.


In questo momento Petrucciani è fra i primi 20 al mondo.
Per la precisione occupo il sedicesimo posto del ranking. Sono il terzo miglior europeo alle spalle di due olandesi e davanti all`italiano Edoardo Scotti che si allena con me. Una buona posizione, non ci sono dubbi, a oltre 200 punti di distanza da Kirany James, il migliore del momento. 



Essere fra i migliori al mondo cosa significa?
Può significare molto se continui ad applicarti e a lavorare duro, ogni giorno, ad ogni ora. Se però vivi sugli allori, beh, allora non vai lontano. La classifica cambia velocemente: basta poco per finire oltre il trentesimo rango.


Per preparare nel migliore dei modi la nuova stagione lei ha puntato sui 60 metri ai campionati svizzeri indoor di Macolin, ottenendo anche il primato ticinese.
Questa distanza breve serve per allenare bene i 400 metri. Ed io mi sono divertito, anche se a Macolin non erano presenti tutti i i migliori svizzeri. Peccato. Sono comunque soddisfatto: quando si inizia la stagione con una medaglia, vuol dire che si è sulla strada giusta.


2022, un anno fondamentale nel processo di crescita. Un anno di grandi eventi.
Esatto. Si parte con gli Europei al coperto, manifestazione sempre stimolante adatta per fare punti e migliorare l'autostima. Poi però ci sono i grandi appuntamenti estivi: Mondiali e Europei. Per arrivarci dovrò ottenere il limite richiesto dalla federazione internazionale: ci saranno i meeting per questo.


A fine estate in Svizzera ce ne sono due importanti.
Weltklasse a Zurigo e Galà dei Castelli a Bellinzona. Imperdibili per un atleta rossocrociato!


Ricki Petrucciani risiede a Locarno ma per allenarsi deve recarsi anche nella Svizzera Interna.
Siccome faccio parte della società LC di Zurigo, mi preparo al centro sportivo di Cham (vicino a Zugo) e a Zurigo, dove vengo seguito dal mio tecnico Flavio Zberg. Ma mi alleno anche allo stadio del Lido, vicinissimo a casa. Sono una sorta di pendolare dello sport. Ma ciò non mi disturba. La scelta di gareggiare per i colori del club della Limmat non è stata casuale: nel 2017 mi sono trasferito a Zurigo per imparare il tedesco e poi ho fatto la scuola reclute per sportivi d’élite. Mi è venuto naturale allenarmi con la società zurighese.


Vincitore del titolo europeo Under 23 a Tallin nonché olimpionico a Tokyo, cosa sogna ora Petrucciani?
Qui bisogna solo lavorare duro, perciò sto con i piedi ben piantati per terra. Non ho tempo per i voli pindarici.


Si sente sempre con Ajla del Ponte?
Certo. Ci scambiamo opinioni e idee e ci sosteniamo a vicenda. Ajla è un’ottima atleta oltre che una brava persona. Quando ottiene dei buoni risultati sono contento.


E suo padre? Non la molla un attimo.
È il mio migliore amico. Mi stimola, mi sostiene e mi dà preziosi consigli. È grazie a lui se oggi sono un atleta professionista.


La vacanza in Riviera, nei meravigliosi luoghi che hanno stimolato la fantasia del regista Alfred Hitchcock, volge ormai al termine. I Petrucciani sono pronti a fare le valigie e tornare a casa. C`è una stagione importantissima da preparare. Auguri.

MDD

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