"Coloro che partecipano alle sanzioni economiche sono dei belligeranti", ha detto Christoph Blocher in un'intervista alla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Secondo l'esponente dell'UDC, avendo aderito al campo delle sanzioni economiche contro la Russia, la Confederazione è "attualmente in guerra". Lunedì, Mosca ha pubblicato una lista di paesi "ostili" alla Russia, che include la Svizzera.
Nell'intervista Blocher sostiene che la Svizzera non avrebbe dovuto riprendere le sanzioni alla Russia per continuare ad offrire i suoi buoni uffici. Questa opportunità sarebbe ora persa e lui è critico nei confronti dei consiglieri federali Ignazio Cassis e Viola Amherd, che parlano di un "cambio d'epoca", quando stanno solo nascondendo le loro debolezze. "Questa volta è stato deciso di unirsi alla guerra. Possiamo solo sperare che ciò non provochi troppi danni", ha aggiunto.
Il tribuno zurighese ha poi espresso preoccupazioni simili all'"HandelsZeitung": "Le sanzioni economiche sono un'arma di guerra. Se la Svizzera si impadronisce di quest'arma di guerra, parteciperà alla guerra. È vero che la Svizzera rappresenta i valori occidentali: 'Ma non dobbiamo fare il maestro del mondo'", dice Blocher secondo cui "le azioni di parte della Svizzera neutrale non impediscono questa guerra, ma la prolungano". Qui critica anche il governo svizzero: "Mantenere la neutralità richiede molta forza interiore. Il Consiglio federale ne è privo" ha detto.