Sport, 24 marzo 2022

“Correre con le migliori grande occasione di crescita”

Ciclismo: Linda Zanetti (UA Team Emirates), unica ticinese nel World Tour UCI

CAMIGNOLO - Linda Zanetti da Camignolo è la prima ticinese della storia ad entrare nel mondo del professionismo. In realtà, in passato ci fu la la luganese Stefania Carmine a frequentare il ciclismo che conta: ma le donne, negli Anni Ottanta, avevano ancora lo status di atlete dilettanti e si dovevano arrangiare: lavoro e sport a braccetto, tanti sacrifici e via dicendo. Non era certamente facile. Linda, per contro, si dedica al cento per cento alla sua nuova avventura professionale nella UA Team Emirates, squadra del World Tour UCI, il cui CEO è fra l’altro Mauro Gianetti.


È stato proprio il vicecampione del mondo del 1996 a promuovere la ragazza del Velo Club Tamaro ai massimi livelli. Sì, perché la Zanetti correrà al fianco di grandi campionesse quali Van Vleuten, Mos, Van der Breggen, Van Djik, Longo Borghini e Bastianelli, sua compagna e capitano. E disputerà gare di assoluto prestigio, sino a qualche tempo fa impensabili per lei, ciclista che proviene dalla mountain bike e che ultimamente ha deciso di concentrarsi sulla strada. Una scelta ponderata, che per altro non le impedirà di gareggiare anche sulle ruote pesanti.


Linda: è un bel momento…
Certo. Quando ho saputo che avrei corso nella neonata formazione di Mauro Gianetti ero felicissima. Di colpo mi si è aperta una strada importante e farò di tutto per onorare questo impegno. Il fatto di poter gareggiare con le migliori atlete al mondo è una grande occasione di crescita, sia dal punto di vista sportivo che umano. Si disputano gare, è vero, ma si conosce anche un sacco di gente. Bello! 


Lei è anche la prima donna ticinese ad entrare nel professionismo. 
Me l’hanno detto. Un altro motivo per dare il massimo: in questo momento sono entrata nella fase più difficile: quella dell'apprendistato. Alle Strade Bianche, dove non è andata come avrei voluto, ho lavorato duro per la squadra e poi sono finita fuori tempo massimo. Ma va bene lo stesso: si impara anche dalle esperienze meno semplici. Il 2022 sarà soprattutto così… 



Ha avuto timore quando ha iniziato il suo nuovo percorso? Timore di non farcela? 
Quando si affrontano sfide come queste, credo sia normale avere un po' di paura. Poi però passa, e pian piano ci si cala nella nuova realtà con naturalezza e fiducia.


Da protagonista delle nazionali giovanili rossocrociate al World Tour UCI. 
Sono contenta di quanto fatto sinora: nella mountain bike ho ottenuto dei buoni risultati. Ed ho imparato a correre con la testa. Non scontato, soprattutto quando si è giovani (Linda ha 20 anni, ndr).


Come si diceva prima, lei corre in gruppo al fianco di alcune stelle del firmamento mondiale.
Van Vleuten, Mos, Bastianelli: una grande emozione per me quando me le sono viste attorno. Con Marta, che anche la mia capitana, ho instaurato un buon rapporto. Ma in generale con tutte le mie colleghe di squadra. La UA Team Emirates è un mix di nazionalità e culture: ci sono italiane, slovene, arabe, russe, spagnole. Credo che di meglio non potessi trovare. 


Van Vleuten, Mos, Van der Breggen: l'Olanda da anni comanda nel ciclismo femminile. Come se lo spiega? 
Beh, non ha inventato nulla. Semplicemente ha lavorato molto bene sul settore giovanile, dal quale sono uscite tante campionesse come la Vos o la Van Vleuten. Ma anche in Svizzera, debbo dire, non si lascia nulla al caso e negli ultimi anni il movimento è cresciuto.


Il ciclismo femminile,in generale, è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni. Grazie anche al nuovo calendario UCI.
Beh, il fatto di correre prima degli uomini alcune grandi classiche come il Giro delle Fiandre, la Roubaix e la Liegi-Bastogne-Liegi ha aiutato tantissimo. Una operazione di marketing che ha portato grandi benefici, anche se è chiaro che siamo ancora molto distanti dagli uomini, alle gare dei quali assiste sempre una marea di gente. Ma per il momento va bene, così. Piano piano miglioreremo anche questo aspetto. 


Parliamo del team manager della UA Team Emirates Rubens Bertogliati.
La sua è una presenza importante. Rubens mi da consigli e suggerimenti. Nel gruppo esiste grande armonia, grazie anche al lavoro che svolgono idirettori sportivi Giuseppe Lanzoni, Michele Devoti e Gorazd Penko. Un bel team, insomma. 


Che tipo di corridore è Linda Zanetti?
Debbo dire che non lo ho ancora capito (ride, ndr).Credo tuttavia di essere una passista, una a cui piacciono i cambi di ritmo. La salita? Per ora me la cavo, anche se non è il mio forte. 


Grande passione per le due ruote anche se… 
Anche se quando ero ragazzina giocavo a volley a Gordola. Uno sport che mi piaceva molto. Poi in una certa occasione sono andata a vedere con mio padre una gara di mountain bike vicino a casa e mi è piaciuta tantissimo. A quel punto ho deciso che avrei provato a correre sulle due ruote. Non prima di aver ottenuto il diploma alla scuola di commercio.


Quando si parla di mountain bike ci viene in mente Filippo Colombo. 
Filippo è uno dei più forti atleti svizzeri. Motivo di orgoglio per il Ticino delle due ruote. È uno sportivo a 360 gradi. Con lui ed altri compagni mi sono allenata diverse volte, anche per preparare le prove su strada. Ricordiamo infine che Linda Zanetti ha recentemente ricevuto il premio al merito sportivo del Panathlomn di Lugano, un riconoscimento storico che viene attribuito dal 1955 all’atleta considerato più meritevole.

M.A.

Guarda anche 

Gli Oscar e i Tapiri allo sport ticinese

LUGANO - Tornano, a stretto giro di posta, i nostri Oscar e i Tapiri. Appuntamento imperdibile per coloro, come i nostri lettori, che non arricciano il naso di front...
26.12.2024
Sport

Caro Babbo Natale, c’è bisogno del tuo aiuto...

LUGANO - Sta per andare in archivio uno degli anni più brutti e controversi degli ultimi 50 anni; un anno caratterizzato da conflitti armati che sembrano irre...
24.12.2024
Sport

Dopato per eccellenza ma sempre nel ciclismo

LUGANO - Alexandre Vinokourov è figlio del socialiasmo reale. Nasce in un paesino dell’allora Repubblica socialista sovietica del Kazakistan. Appartiene...
23.12.2024
Sport

“Ci sono limiti strutturali che dobbiamo migliorare”

LUGANO - Dal mese di dicembre del 2015 Luca Tomatis è il tecnico di Ticinounihockey, club che disputa il campionato cadetto svizzero. &Egr...
13.12.2024
Sport

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto