Mano truffaldina: i transalpini affrontano l’Irlanda negli spareggi per il Sudafrica. All’andata vincono 1-0, grazie a un gol di Nicolas Anelka; al ritorno pareggiano 1-1 a Dublino. Ma la rete che li manda ai Mondiali realizzata da Gallas è viziata da un evidente fallo di mano di Henry, che prima di passare la palla al compagno la tocca un paio di volte per non farla uscire dal campo. Gol annullato? Macché! E allora si scatenano le polemiche, roventi. Nonostante l’evidente errore arbitrale (il Var non esisteva ancora) i Bleus vanno ai Mondiali. E per questo motivo vengono ritenuti degli intrusi e vengono dileggiati dal pubblico sudafricano.
Girone amaro: in un clima così difficile, la Francia si sfalda. Dopo un pareggio (0-0) risicato contro l’Uruguay del Maestro Tabarez, viene battuta dal Messico (2-0) e addirittura dal Sudafrica (2-1), squadra tutto sommato modesta. I vice-campioni del mondo sono eliminati! Clamorosa sorpresa? Sino a un certo punto. Durante la rassegna lo spogliatoio dei galletti è una polveriera. Escono fuori antichi rancori e vecchie incomprensioni fra lo staff tecnico e la rosa.
Caso Anelka: la rivolta scoppia quando Domenech, inviso a tutti (giocatori, dirigenti e giornalisti), decide di escludere dalla formazione anti-Sudafrica, Nicolas Anelka, non un esempio fulgido di correttezza e lealtà sportiva. Il giocatore al momento della sua sostituzione nella precedente sfida (persa) contro il Messico insulta pesantemente il suo tecnico. Per Domenech può bastare. Contro i centroamericani non giocherà.
Lite furiosa: i giocatori a questo punto diramano un comunicato in cui manifestano il loro dissenso per la decisione di escludere Anelka e affermano di voler boicottare la seduta di allenamento che precede la sfida contro il Messico. La Francia, si noti, ha ormai un piede fuori dal Mondiale.
Evra pugile: in seguito salta fuori che il capitano Patrice Evra, che non è certo uno stinco di santo, era venuto alle mani con il preparatore atletico Robert Duverne durante un allenamento. Un altro episodio che la dice lunga sul clima di ribellione istauratosi in seno alla squadra transalpina. Il delegato della federazione francese annuncia di lasciare il ritiro e la nazionale. 'Basta, troppe liti, sono affranto. Me ne vado'.
Stampa scatenata: a questo punto la stampa francese va a nozze e dà la notizia di una presunta lite fra Gourcuff e Ribery. Solo l’intervento di Toulalan avrebbe evitato che i due giocatori venissero alle mani. Ormai è caos: è tutti contro tutti, la Francia campione del mondo del 1998 e continentale del 2000 è solo un ricordo sbiadito.
Figuraccia: va giù duro il presidente della federazione francese Jean-Pierre Escalettes che dopo il rifiuto dei giocatori di allenarsi e le liti fra lo staff tecnico e gli stessi atleti decide di dire la sua:“Prendiamo atto con costernazione del rifiuto dei giocatori di partecipare all'allenamento e del loro atteggiamento tenuto ai Mondiali sudafricani. Per noi si tratta di un comportamento inammissibile da parte di chi rappresenta la Francia”. Promette multe e squalifiche. Che arriveranno due mesi dopo.
Mano pesante: una vera e propria stangata, quella che colpisce i ribelli del Sudafrica. La commissione disciplinare della Federcalcio usa la mano pesante, decretando in pratica la fine della carriera in nazionale di Anelka, squalificato per 18 partite. Cinque invece al capitano Evra, tre al suo vice Ribery. Un ammonimento a Toulalan (una partia). Assolto invece Abidal.
Le President: non poteva mancare l’intervento del presidente francese Nicolas Sarkozy che si dice perfettamente d' accordo con Escalettes. 'Chi rappresenta il nostro paese non può comportarsi così'. Lui che verrà poi accusato di aver favorito la candidatura del Qatar per gli ormai imminenti campionati del mondo.
JACK PRAN