Svizzera, 29 settembre 2022

“Le casse malati hanno bruciato le riserve dei cittadini in operazioni borsistiche?”

È vero che le casse malati usano le loro riserve per speculare sul mercato borsistico? È quanto chiede il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri al Consiglio federale sulla base di un affermazione dell'esperto di assicurazione malattia Bruno Cereghetti (già capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS) secondo cui le casse malati starebbero bruciando 2,5 miliardi di franchi di riserve in operazioni borsistiche.

Se l'informazione fosse veritiera, ciò sarebbe “ovviamente riprovevole” secondo Quadri, in quanto le riserve delle casse malati vengono costituite tramite i premi pagati obbligatoriamente dai cittadini. Operazioni, ricorda l'esponente della Lega, rese possibili solo perchè “Consiglio federale ed il Consiglio degli Stati si sono finora sistematicamente opposti alla restituzione obbligatoria delle riserve in esubero degli assicuratori malattia”.

Per questo Quadri chiede al Consiglio federale l'ammontare delle riserve “bruciate” dalle casse malati in operazioni borsistiche e quale parte dell'aumento annunciato dei premi per il 2023 è imputabile a tali perdite.

Sempre sul tema dei premi di cassa malati, Quadri chiede inoltre quanto costano al sistema sanitario i profughi ucraini e dai richiedenti l'asilo in generale e se il Consiglio federale è consapevole che molti confederati, una volta in pensione, si trasferiscono in Ticino facendo lievitare i costi della sanità e se questa situazione non merita dei correttivi. Infine, viene chiesto se è già accaduto che assicuratori malattia volessero ridurre i premi mentre e l’Ufficio federale della sanità pubblica si sia opposto.

Di seguito il testo integrale dell'interpellanza di Lorenzo Quadri:


Interpellanza al Consiglio federale

Aumenti dei premi di cassa malati, perdite in borsa, profughi…

Secondo l’esperto di assicurazione malattia Bruno Cereghetti (già capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS) le casse malati starebbero bruciando 2.5 miliardi di franchi di riserve in operazioni borsistiche.

E’ ovviamente riprovevole che somme di questo ammontare vengano polverizzate sui mercati finanziari, invece che restituite ai cittadini. Ciò
accade anche perché il CF ed il Consiglio degli Stati si sono finora sistematicamente opposti alla restituzione obbligatoria delle riserve in esubero degli assicuratori malattia.

Le riserve vengono infatti costitute tramite i premi, che nel 2023 subiranno come noto un’impennata.
La “stangata” sui premi di cassa malati annunciata nei giorni scorsi dal CF Berset suscita vari interrogativi.

Chiedo al Consiglio federale:

1. Il CF è in grado di indicare quale ammontare delle riserve degli assicuratori malattia è stato “bruciato” sui mercati finanziari?

2. Quale parte dell’aumento di premio annunciato per il 2023 imputabile a perdite borsistiche degli assicuratori malattia?

3. L’aumento medio dei premi in Ticino, del 9,2%, suscita enorme contrarietà e preoccupazione. Lo stesso Consiglio di Stato ticinese lo reputa ingiustificato. Perché, invece, il CF lo ha approvato?

4. Per l’ennesima volta il Ticino si trova confrontato con uno degli aumenti di premio più pesanti in assoluto. Il Ticino è notoriamente il Cantone con gli stipendi più bassi della Svizzera, ed il divario con il resto del Paese si allarga sempre più; ciò a seguito della libera circolazione delle persone e della conseguente esplosione del frontalierato. Non ritiene il CF che questa situazione meriterebbe una particolare attenzione, rispettivamente dei correttivi?

5. E’ già accaduto che assicuratori malattia volessero ridurre i premi mentre e l’UFSP si sia opposto? Se sì, in quali occasioni e per quali motivi?

6. A quanto ammontano i costi sanitari generati:

Dai profughi ucraini

Dai richiedenti l’asilo?

7. E’ consapevole il CF che parte del problema dell’invecchiamento demografico in Ticino, con conseguente aumento dei costi sanitari, è imputabile a cittadini confederati che vi trascorrono la terza età dopo la pensione? Non ritiene il CF che questa situazione (notoria e consolidata) dovrebbe implicare un meccanismo compensatorio tra Cantoni?

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi

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