Alex: qual è il suo giudizio sulla decisione presa dalla FIA?
Non è certo la sanzione che mi aspettavo. Ho l’impressione che la FIA non abbia voluto essere più severa per una questione di immagine. È stata una decisione politica, come ormai capita sempre più spesso nel mondo dello sport. Una decisione che favorisce la Red Bull.
Qualcuno ha parlato di scandalo e di risultati in pista falsati.
Risultati falsati? Non ne abbiamo la certezza ma di sicuro la Mercedes, sconfitta dalla Red Bull nel modo in cui tutto sappiamo lo scorso anno, avrà qualcosa da dire al rispetto. La scuderia diretta da Chris Horner ha comunque avuto dei benefici e su questo non ci piove.
Una sanzione che potrebbe avere degli strascichi?
Dopo le dichiarazione degli scorsi giorni, Mercedes e Ferrari mi sembra abbiano abbassato i toni, pur se consapevoli del torto subito. Toto Wolf ha rassicurato che il suo team rispetterà le regole. Idem Maranello.
La Formula 1 sembra comunque fuori controllo.
Le decisioni prese potrebbero minare la credibilità della categoria, che ultimamente ci ha spesso abituati a situazioni di «arrampicata sui vetri», per così dire. Certo non è facile, perché le scuderie hanno molto potere politico e lo fanno valere a più riprese.
Intanto la stagione volge al termine con Max Verstappen dominatore. Qualcuno pensa sia l’inizio di un altro lungo dominio dopo quelli di Schumacher, Vettel ed Hamilton.
Verstappen e la Red Bull sono certamente in uno stato di grazia: il pilota si esprime su livelli altissimi e la vettura è la più competitiva del lotto. La formula 1 ci ha sempre abituati ad epoche con delle squadre e dei piloti dominanti, tuttavia il margine di vittoria di Verstappen, sebbene i punti siano parecchi, in questo momento del campionato non è così ampio da essere imbattibile, almeno a livello di prestazioni. Le altre squadre non sono rimaste a guardare ed il gap si sta riducendo.
Veniamo al lato sportivo: la Ferrari non vince il titolo piloti dal 2007.
È tornata ad essere competitiva, e questo fa molto piacere. Certo finire ad oltre cento punti dal primo e rischiare anche il secondo posto piloti e costruttoricon una vettura del genere è disarmante, e ti chiedicome è potuto succedere. Manca una linea guida precisa che possa navigare la squadra nel giusto mindset per essere vincente, spesso è più complicato che costruire una macchina veloce: un po’come avere una squadra di calcio piena di tante stelle ma non trarne nessun potenziale, e anzi, perdere contro chi sulla carta dovrebbe essere inferiore.
Lewis Hamilton penalizzato da un progetto sbagliato. Lui però non molla!
Non ha vinto quello che ha vinto solo perché aveva l’auto giusta. Piloti come Hamilton, Alonso, Verstappen, Vettel, sono piloti che hanno comunque quella marcia in più e sono certamente stati campioni anche con una vettura superiore agli altri ed eccellente, ma rimangono tali anche in tutte le altre circostanze e si vede chiaramente, giro dopo giro.
Cosa l’ha delusa maggiormente in questo campionato?
Da tifoso e commentatore televisivo sono rimasto deluso dal fatto che pur avendo due scuderia sugli stelli livelli (Red Bull e Ferrari), potenzialmente quattro piloti in grado di vincere, ci ritroviamo invece con oltre cento punti di distacco fra Verstappen e Leclerc, e un campionato già terminato con diverse gare in anticipo.
E cosa le è invece piaciuto?
Mi sono piaciute le auto nuove, con bagarre molto più dinamiche e contro sorpassi frequenti, linfa vitale dell’automobilismo su pista.
Cosa prevede per il prossimo anno?
Prevedo una Red Bull che farà i conti con delle potenziali sanzioni ma lotterà per non cedere il trono, una Ferrari con un buon progetto ed una risposta di Leclerc e Sainz, una Mercedes che farà di tutto per tornare in cima alla classifica e, infine, un centro gruppo molto dinamico e valori in campo differenti con un mercato piloti interessante.
24 GP nel 2023: non sono troppi,?
Sono tantissimi, per i piloti ma soprattutto per gli addetti ai lavori, che hanno vita durissima e che iniziano il week end ben prima del pilota e lo terminano dopo. Questo stile di gare frequenti come la Nascar americana trovo sia insostenibile a lungo termine, con trasferte intercontinentali. Ma chi comanda vede il rinnovato successo della F1 e la crescita esponenziale del seguito, e quindi non intende certamente rallentare proprio ora.
M.A.