Lunedì la polizia belga ha fatto irruzione nel Parlamento europeo a Bruxelles nell'ambito dell'indagine su sospetti di corruzione per influenzare le decisioni dell'istituzione europea, ha dichiarato l'ufficio del procuratore federale belga.
Secondo una fonte giudiziaria, si tratta della ventesima perquisizione in quattro giorni nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge il Qatar.
Il Ministero pubblico belga ha comunicato il sequestro di diverse centinaia di migliaia di euro in tre luoghi diversi da tre sospetti. Nel dettaglio: "600'000 euro a casa di uno degli indagati, diverse centinaia di migliaia di euro in una valigia sequestrata in una stanza di un hotel di Bruxelles e circa 150'000 euro in un appartamento di un parlamentare europeo".
La vicepresidente del Parlamento greco Eva Kaili e altre tre persone sono state arrestate domenica dal giudice di Bruxelles che conduce le indagini. L'indagine, avviata "più di quattro mesi fa", ha preso slancio venerdì con l'arresto di sei sospetti nella capitale belga. Due sono stati rilasciati domenica, tra cui il leader sindacale italiano Luca Visentini, mentre altri quattro sono stati incarcerati dopo essere stati accusati di "appartenenza a un'organizzazione criminale, riciclaggio di denaro e corruzione".
I quattro sospetti detenuti compariranno mercoledì davanti alla Camera del Consiglio di Bruxelles, responsabile di decidere sull'estensione della detenzione provvisoria.
Da venerdì, spiega un comunicato del Ministero pubblico, "le risorse informatiche di dieci collaboratori parlamentari sono state 'congelate', per evitare la scomparsa di dati necessari alle indagini". "Lo scopo della perquisizione del Parlamento era quindi quello di sequestrare questi dati.
Oltre a quelle effettuate in Belgio, "domenica sono state effettuate perquisizioni anche in Italia" grazie al supporto di Eurojust, ha continuato il Ministero pubblico belga. Questo fine settimana, una fonte governativa italiana ha confermato due arresti in Italia nell'ambito di questa indagine: quelli della moglie e della figlia di Pier-Antonio Panzeri, un ex europarlamentare socialista italiano che ora dirige una ONG a Bruxelles. Secondo la stampa belga, quest'ultimo è tra i sospetti arrestati. Domenica una fonte giudiziaria ha confermato le notizie di stampa secondo cui "sacchi di denaro" sarebbero stati trovati "nell'appartamento" di Eva Kaili.
Secondo una fonte giudiziaria, si tratta della ventesima perquisizione in quattro giorni nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge il Qatar.
Il Ministero pubblico belga ha comunicato il sequestro di diverse centinaia di migliaia di euro in tre luoghi diversi da tre sospetti. Nel dettaglio: "600'000 euro a casa di uno degli indagati, diverse centinaia di migliaia di euro in una valigia sequestrata in una stanza di un hotel di Bruxelles e circa 150'000 euro in un appartamento di un parlamentare europeo".
La vicepresidente del Parlamento greco Eva Kaili e altre tre persone sono state arrestate domenica dal giudice di Bruxelles che conduce le indagini. L'indagine, avviata "più di quattro mesi fa", ha preso slancio venerdì con l'arresto di sei sospetti nella capitale belga. Due sono stati rilasciati domenica, tra cui il leader sindacale italiano Luca Visentini, mentre altri quattro sono stati incarcerati dopo essere stati accusati di "appartenenza a un'organizzazione criminale, riciclaggio di denaro e corruzione".
I quattro sospetti detenuti compariranno mercoledì davanti alla Camera del Consiglio di Bruxelles, responsabile di decidere sull'estensione della detenzione provvisoria.
Da venerdì, spiega un comunicato del Ministero pubblico, "le risorse informatiche di dieci collaboratori parlamentari sono state 'congelate', per evitare la scomparsa di dati necessari alle indagini". "Lo scopo della perquisizione del Parlamento era quindi quello di sequestrare questi dati.
Oltre a quelle effettuate in Belgio, "domenica sono state effettuate perquisizioni anche in Italia" grazie al supporto di Eurojust, ha continuato il Ministero pubblico belga. Questo fine settimana, una fonte governativa italiana ha confermato due arresti in Italia nell'ambito di questa indagine: quelli della moglie e della figlia di Pier-Antonio Panzeri, un ex europarlamentare socialista italiano che ora dirige una ONG a Bruxelles. Secondo la stampa belga, quest'ultimo è tra i sospetti arrestati. Domenica una fonte giudiziaria ha confermato le notizie di stampa secondo cui "sacchi di denaro" sarebbero stati trovati "nell'appartamento" di Eva Kaili.