All’inizio del nuovo anno avevo scritto due opinioni riguardo al tema del ceto medio e le future scelte difficili che avrebbe dovuto prendere la nostra classe politica a Bellinzona. L’aumento dei premi della cassa malati e dei premi assicurativi, il rialzo dei tassi di interesse ipotecari e l’inflazione che al momento non viene coperta dal carovita.
Come già scritto nei primi due interventi, per risollevare l’economia locale bisogna riportare il potere di acquisto del ceto medio a una normalità che si è fermata nel 2015 e lo ha ridotto fortemente, oggi ci troviamo con almeno 50mila nuclei famigliari che dal 2023 si trovano con almeno 2'000 CHF in meno da poter spendere che faranno circa 100 milioni di economia locale al consumo che mancheranno, e se a questo aggiungiamo l’attuale inflazione vera (il prezzo del latte è aumentato del 10% in 4 mesi) i precedenti 2'000 CHF aumenteranno a 2'500, il che vuole dire 125 milioni di economia locale.
Come possiamo ovviare a tutto questo? Forse una soluzione potrebbe essere un eventuale finanziamento sociale di 125 mio per due anni sottoforma di buoni di acquisto per generi di prima necessità per un controvalore dei famosi 2'500 CHF citati prima, questo permetterebbe una disponibilità per altre spese del medesimo importo. Un'altra possibilità sarebbe un bonus fiscale e un ulteriore sostegno al contributo della cassa malati sottoforma di un aumento del sussidio. Lo stato potrà indebitarsi per questo scopo senza toccare la gestione corrente, e dopo 2 anni saranno i parlamentari a sostenere il Governo nel trovare i correttivi utili a ripristinare il pareggio richiesto per il 2025 ma che consiglio di spostare al 2026.
In conclusione, non sarà facile ma il detto volere è potere, ci permette di ragionare sulle possibilità vere e non di pensare al difficile e impossibile.
Andrea Sanvido candidato al gran consiglio lista 13 numero 48