Opinioni, 21 marzo 2023

Gli eletti vigileranno e garantiranno la qualità dei servizi dello Stato?

La  qualità della vita dei cittadini residenti nel nostro Cantone è diretta conseguenza della qualità dell'operato delle autorità comunali e cantonali. Una vita di buona qualità implica pertanto una verifica costante e oggettiva della qualità del lavoro svolto dalle persone preposte a rappresentare i Comuni e i numerosi servizi dello Stato. Infatti, questi operatori sono al servizio dei cittadini residenti nei nostri comuni e nel nostro Cantone, e devono svolgere la loro attività ben coscienti di dover mantenere la giusta equidistanza tra le parti e operare con la dovuta correttezza e imparzialità, applicando e facendo rispettare le leggi di loro competenza in maniera oggettiva e nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.



Queste persone devono operare con autorevolezza, guadagnandosi con il proprio agire il rispetto e la stima dei cittadini; non devono essere arbitrari né autoritari ma imparziali e autorevoli, operare ed applicare il diritto con equità. La Costituzione prevede che "Il Cantone garantisce e attua la libertà e i diritti individuali e sociali di chi vive sul suo territorio, promuove la cultura, la solidarietà e il benessere economico e salvaguarda la propria identità e i valori ambientali. Vigila che i trattati internazionali conclusi dalla Confederazione e le leggi straniere da questi eventualmente richiamate siano applicati senza ledere i diritti individuali e sociali di chi vive sul suo territorio e nel pieno rispetto del criterio di reciprocità fra Stati": è pertanto imperativo che i Consiglieri di Stato e i Gran Consiglieri eletti vogliano e sappiano vigilare sulle capacità professionali, umane e etiche, e sulla qualità dei servizi offerti dai competenti e preposti collaboratori degli uffici cantonali e comunali, dell'interesse dei cittadini.
 
Gian Franco Scardamaglia,
 
coordinatore del Movimento Papageno e candidato per la Lega dei ticinesi al Gran Consiglio
 

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