Il 15 dicembre il Consiglio comunale sarà chiamato a votare un contributo a fondo perso di 200'000 franchi per finanziare il concorso di progetto della nuova casa con appartamenti protetti. Ci raccontano che è “per gli anziani”. Ma leggendo il Messaggio municipale, la realtà è ben diversa: un regalo alla Fondazione Casa Patrizia, un ente con statuti vecchi di mezzo secolo e senza nemmeno i soldi per avviare un concorso.
E allora la domanda è inevitabile: se oggi non riescono a trovare 200'000 franchi, come pensano di gestire un progetto da decine di milioni? Forse sperano che il Comune paghi tutto ciò che non sarà coperto dai sussidi cantonali. Anzi, è evidente che è proprio quello che si aspettano.
Un assegno in bianco, firmato dai cittadini.
Uno spreco annunciato
Il terreno scelto appartiene al Patriziato di Losone. Uno degli ultimi sedimi centrali, che poteva diventare un vero parco urbano: verde, fruibile, utile alla popolazione. Lo abbiamo proposto noi della Lega. Ma nulla: si vuole costruire a tutti i costi. E questo mentre esistono altri sedimi disponibili, senza sacrificare uno spazio così prezioso nel cuore del Comune.
Perché il terreno deve restare libero
Quel sedime è l’ultimo spazio centrale ancora libero. In un’epoca in cui le città soffocano sotto il cemento e le isole di calore, rinunciare a un’area verde è un errore strategico enorme. La popolazione ha bisogno di spazi aperti, con alberi e vegetazione, per respirare, ridurre le temperature estive e migliorare la qualità della vita.
Non solo: un parco urbano è un luogo di aggregazione spontanea, dove famiglie, giovani e anziani possono incontrarsi senza barriere. Uno spazio che può ospitare eventi culturali e sociali: cinema all’aperto, piccoli concerti, mercatini, attività per bambini.
Questi sono i veri investimenti per la comunità: spazi pubblici di qualità, che generano benessere e coesione sociale. Una volta costruito, questo sedime sarà perso per sempre. E Losone non avrà più la possibilità di creare un polmone verde nel cuore del paese.
Chi ci guadagna e chi paga
A guadagnarci?
– Il Municipio, che si veste da benefattore spendendo soldi non suoi.
– La Fondazione, nella quale siedono anche due rappresentanti del Municipio, che porta avanti progetti multimilionari con soldi pubblici.
A pagare?
– I cittadini, che finanziano un progetto senza garanzie e perdono l’ultima area verde di qualità proprio nel cuore del Comune.
– Gli anziani, che meriterebbero un servizio in una posizione scelta con attenzione. Ma chi ha stabilito che il terreno individuato sia davvero il più adatto alle loro esigenze? È lontano dai piccoli commerci, dalle scuole, dall’asilo… insomma, lontano dai luoghi dove c’è vita e socialità.
La mia posizione è chiara
Gli appartamenti protetti sono un progetto utile e necessario. Ma non così. Non con assegni in bianco e regali mascherati da buone intenzioni.
Sostengo il rapporto di minoranza: non un contributo a fondo perso, ma un prestito agevolato e rimborsabile.
Soprattutto ora che a Losone si parla di un possibile aumento del moltiplicatore d’imposta.
Il Comune non è una carta di credito a saldo illimitato. E il verde non si ricompra.
Michele Grünenfelder, Consigliere comunale, Lega dei Ticinesi – Sezione di Losone





