Vive di rendita AI, ma è abbastanza in forma per partecipare ad una spedizione punitiva e aggredire un uomo con delle catene. Nel marzo 2022, a Saint-Sulpice (NE), una donna ha finto di voler discutere con un uomo che in precedenza si era comportato in modo inappropriato con lei. Accompagnata da un'altra donna e un uomo, è arrivata a casa dell'uomo. Il trio ha poi picchiato l'aggressore fuori dal suo palazzo e lei lo ha colpito con una catena.
Denunciata dalla vittima, la donna al beneficio dell'AI è stata condannata a una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere a 30 franchi (1'800 franchi). Una condanna che lei ha ritenuto troppo severa e per questo ha fatto opposizione. Comparsa lunedì davanti al tribunale di polizia di Neuchâtel, il giudice Michael Ecklin è riuscito finalmente a convincerla a non proseguire con il processo.
Come riporta il portale Arcinfo, il magistrato, magnanimo, ha incoraggiato la beneficiaria dell'AI a ritirare la sua opposizione. Il giudice le ha spiegato che sarebbe stato impossibile per lui non dichiararla colpevole. "Le spese processuali ammontano attualmente a 350 franchi, se si apre ufficialmente il dibattimento, potrebbero costarle quattro volte tanto e, senza voler fare pregiudizi, la sua condanna non subirà variazioni significative. Lei ha già diverse pagine di reati simili sulla sua fedina penale e non potrà ottenere la sospensione della pena", ha detto il magistrato.
Questo è bastato a convincere la donna a fare marcia indietro. "So che questo non giustifica gli atti che ho commesso, ma ho il sangue caldo e non posso stare a guardare gli abusi. Anch'io sono stata una vittima da bambina", ha dichiarato la donna, prima di ritirare la sua opposizione. "La soluzione è chiamare la polizia. Non si potrà mai dimostrare di avere ragione se si prende la legge nelle proprie mani", ha detto Michael Ecklin, prima di aggiornare l'udienza.