Sognavano di "creare un califfato" e a questo scopo avevano fondato l'organizzazione "Fratelli di Ginevra". Due uomini residenti nella regione di Ginevra erano stati processati per diverse settimane al Tribunale penale federale di Bellinzona. Il tribunale ha emesso il suo verdetto lunedì: i due uomini sono stati condannati per sostegno alle organizzazioni terroristiche Stato Islamico (ISIS) e Jabhat al-Nusra.
Il primo imputato, un cittadino kosovaro di 37 anni, è stato condannato a 30 mesi di carcere, parte dei quali con sospensione condizionale, oltre al pagamento di una multa. È stato inoltre espulso dalla Svizzera per cinque anni e segnalato nel Sistema d'informazione Schengen. Il secondo uomo, un cittadino svizzero e macedone del Nord di 34 anni, è stato condannato a 53 mesi di carcere e a una multa. Dato che ha anche il passaporto svizzero, non poteva essere espulso.
I due uomini sono tuttavia stati assolti dall'accusa di partecipazione a un'organizzazione terroristica per il loro presunto coinvolgimento nell'organizzazione kosovara "Fratelli di Viti" e nella sua filiale svizzera, "Fratelli di Ginevra".
Una delle funzioni dei "Fratelli di Ginevra" era quella di finanziare il gruppo gemello creato in Kosovo, con l'obiettivo di stabilire uno stato islamico governato dalla Sharia in una regione del Paese. Tuttavia, secondo il tribunale, l'indagine non è riuscita a dimostrare che l'organizzazione mirasse a commettere atti terroristici o che lo avesse effettivamente fatto.
Gli imputati sono stati inoltre condannati per tentata corruzione di un magistrato kosovaro e per intralcio a un procedimento penale in Kosovo. Sono stati inoltre formulati altri capi d'accusa, come frode, riciclaggio di denaro, falsificazione e indebita percezione di prestazioni sociali. La sentenza non è definitiva e i due uomini possono ancora presentare ricorso contro la condanna.





