Tre attivisti per il clima sono stati processati questo venerdì davanti al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona con l'accusa di aver incitato alla violazione dei doveri militari. I tre erano stati condannati nel dicembre 2022 al pagamento di una multa, alla quale si erano opposti.
Nel maggio 2020 gli attivisti avevano pubblicato online un documento che invitava i militi dell'esercito a scioperare. Dopo che il consigliere nazionale dell'UDC Jean-Luc Addor ha denunciato il caso, il Consiglio federale aveva autorizzato l'apertura di una dura procedura.
"Le prove ottenute nel corso delle indagini e l'analisi dei supporti informatici sequestrati non lasciano dubbi sui fatti di cui sono accusati gli imputati", ha dichiarato il procuratore federale Marco Renna. "Incitando al rifiuto di prestare servizio, soprattutto nel pieno della crisi di Covid, in cui i militari hanno svolto un ruolo essenziale, gli imputati hanno minato il sistema creato per proteggere la popolazione".
La difesa, che chiede l'assoluzione degli attivisti e un risarcimento, ha sottolineato la natura sproporzionata delle indagini e delle perquisizioni effettuate. In una società democratica, la richiesta di mettere in discussione l'importanza dell'esercito dovrebbe essere consentita senza timore di essere punita, ha sostenuto l'avvocato, aggiungendo che la punizione di individui contrari all'esercito non è penalmente rilevante. "Lo Stato non può usare la repressione per limitare la libertà di espressione". Il verdetto sarà emesso a breve.