Il presidente del Centro Gerhard Pfister (nella foto) ritiene che la Svizzera dovrebbe poter inviare armi all'Ucraina, nonostante la neutralità e che la legge attuale lo vieti. Pfister, che si esprimeva in un'intervista pubblicata ieri dal Blick, sostiene che la Confederazione avrebbe dovuto permettere l'invio di armi svizzere in Ucraina tramite la legge di urgenza, esattamente come ha permesso l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. In generale, il presidente del Centro è dell'opinione che il Consiglio federale non abbia una un'idea chiara di come muoversi nel contesto della guerra in Ucraina e si limiti a reagire alle pressioni dall'estero. Convinto che sia necessario aiutare ulteriormente Kiev, Pfister crede che, una volta passate le elezioni, ci sarà una maggioranza parlamentare favorevole a inviare armi e munizioni all'Ucraina e che la popolazione stessa ne sia a favore.
Lo zughese si è inoltre espresso sull'iniziativa “200 franchi bastano” che mira a ridurre di un terzo il canone televisivo. Pur dicendosi contrario all'iniziativa, ritenuta “troppo radicale”, Pfister non risparmia critiche contro la direzione della SSR, che secondo lui dovrebbero meglio spiegare a cosa serve una televisione pubblica. È tuttavia favorevole a un controprogetto che limiti i compiti della SSR nell'online e che esenti le imprese dal pagare il canone.