Progettata nel 2014 e non ancora costruita, l'ambasciata svizzera a Pechino costa sempre di più. Negli ultimi anni il preventivo del cantiere ha continuato ad aumentare in vista della costruzione di una nuova ambasciata svizzera a Pechino. L'attuale edificio della delegazione svizzera, eretto negli anni '70, dovrà infatti essere demolito per far posto a una nuova costruzione, riferisce la “NZZ”. Nel 2014 la fattura era ancora stimata a 10 milioni di franchi per poi salire a 25 milioni. Oggi il suo costo è quotato a 48 milioni, ossia quasi cinque volte di più rispetto alla previsione iniziale.
Questo aumento improvviso è denunciato dal Controllo finanziario federale (CDF) in un rapporto di revisione pubblicato giovedì. L'autorità ritiene che i costi aggiuntivi non siano giustificati. L’argomento principale avanzato è l’inflazione in Cina, ma la CDF afferma di non aver trovato alcuna prova a sostegno di questa tesi. Secondo la stampa svizzerotedesca sarebbe stata prevista addirittura una piscina ma il Dipartimento degli affari esteri (DFAE) sembra aver già fatto marcia indietro su questa spesa.
“Il progetto non prevede la piscina. Per il DFAE il risparmio e la redditività svolgono un ruolo importante nei progetti edilizi”, spiega un portavoce. Un'altro aspetto da chiarire è il numero dei dipendenti che dovranno stabilirsi nella nuova ambasciata. Si prevede che vi lavoreranno circa 130, mentre attualmente solo la metà vi lavora.
Anche in questo caso il DFAE non ha fornito spiegazioni chiare al riguardo, ma promette di esaminare “criticamente” il numero dei dipendenti e la superficie di cui avranno bisogno. Il Parlamento non ha ancora votato su questo credito. Non si conosce la data di apertura della nuova ambasciata.