I termini “mamma” e “papà” appartengono al passato. O perlomeno è quello che crede il comune di Zurigo, che in una newsletter dedicata ai genitori della città sulla Limmat, e incentrata sul “linguaggio non sessista”, suggerisce di usare i termini “genitori” (Elternteile) o “tutori” (Betreuungspersonen). Questo suggerimento vale soprattutto nelle situazioni in cui i genitori parlano ai figli di altre famiglie, precisa il bollettino. I genitori sono inoltre invitati a “mettere da parte i propri pregiudizi di genere e i gusti nell'abbigliamento che ne derivano per il bambino”.
Secondo Julia Köpfli, responsabile della comunicazione dei servizi sociali della Città, la scelta di questo tema risponde a un'esigenza sempre più attuale. A quanto pare, le questioni relative al genere e all’istruzione preoccupano sempre più i genitori. Molti di loro avrebbero recentemente visitato il centro di consulenza per ottenere chiarimenti sulla questione.
Le reazioni alla newsletter zurighese non si sono fatte attendere. Per Susanne Brunner, deputata UDC nel Parlamento della Città di Zurigo, il contenuto della newsletter è “allarmante e totalmente distante dalla realtà”. Brunner ritiene che ci sia un “piano” per mettere in atto un'educazione mirata alla dissoluzione dei generi. Ritiene inoltre che l'istruzione sia una questione privata e che quindi il Comune non debba interferire in essa.
La pensa in modo simile Michel Matter, consigliere nazionale di Ginevra e vicepresidente dei Verdi liberali, che ha reagito con un messaggio sul social network LinkedIn condividendo lo screenshot di un articolo sull'argomento: “E dove stiamo andando?!?!?! Niente più mamma, niente più papà?!?! Bisogna dire STOP.” In poche ore, la pubblicazione del deputato verde liberale ha suscitato un centinaio di commenti, la maggior parte dei quali a suo favore.